L’alimentazione ha un ruolo essenziale nel mantenere in salute e modulare il sistema immunitario, sia stimolando le difese, quando è necessario far fronte a una minaccia esterna, che aiutando ad evitare reazioni infiammatorie eccessive, croniche o autoimmuni. Oggi sappiamo che un’altra sostanza può contribuire a regolare la risposta immunitaria. Stiamo parlando del sulfarafano, una sostanza antinfiammatoria, antiossidante e antitumorale contenuta nei vegetali della famiglia delle crucifere, come cavoli, cavolfiore ma soprattutto broccoli e germogli di broccoli. Questo è quanto emerge da una recentissima ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Nutrients da un team australiano (Mazarakis et al, Nutrients, 2021).
L’azione antiossidante del sulforafano, capace di contrastare le degenerazioni cellulari, era già nota grazie a studi precedenti. Così come era nota la sua capacità di modulare il sistema immunitario negli animali. Invece, fino alla pubblicazione della ricerca di cui parliamo oggi, non si sapeva nulla su una possibile azione di regolazione delle difese nell’uomo. Ecco perché i ricercatori dell’Università di Melbourne hanno deciso di far luce su questo aspetto. Sono stati reclutati 14 volontari a cui è stato prelevato un campione di sangue. Il sangue è quindi stato messo in contatto con il sulforafano ed è stata valutata la quantità di sostanze pro infiammatorie sia in presenza che in assenza di uno stimolo indotto da batteri e virus, allo scopo di testare la risposta infiammatoria. Quello che è emerso è che il sulforafano svolge, anche negli esseri umani, un’efficace azione di regolazione del sistema immunitario. Infatti, gli studiosi hanno osservato, per la prima volta, che il sulforafano promuove un meccanismo molto particolare, e affascinante, a livello dei monociti, che sono un tipo di globuli bianchi generati dal midollo osseo. I monociti, normalmente, entrano nel flusso sanguigno dove, dopo qualche ora, arrivano agli organi e diventano macrofagi, in gergo si dice che maturano. A loro volta i macrofagi andranno a produrre altre molecole, come le interleuchine pro infiammatorie e il fattore di necrosi tumorale alfa per stimolare la risposta immunitaria e l’infiammazione. Ebbene, il sulforafano si inserisce in questo processo promuovendo la trasformazione dei monociti in altre cellule immature capaci di autoregolare la loro trasformazione in macrofagi. Insomma, il sulforafano sembra permettere il rilascio di globuli bianchi capaci di capire quando serve un’azione tempestiva per combattere la minaccia esterna, ma senza generare una risposta eccessiva, e quando invece occorre ridurre l’infiammazione per evitare che diventi cronica.
Lo studio è molto piccolo, infatti ha coinvolto appena 14 persone, ma in ogni caso di notevole importanza perché ha permesso di verificare le proprietà immunomodulanti del sulforafano anche sull’uomo. Altri studi seguiranno e, come anticipato dagli stessi autori dello studio, saranno focalizzati a comprendere la dose di sulforafano necessaria a spegnere l’infiammazione cronica in caso di malattie già in atto. Insomma, lo scopo è far diventare il sulforafano una vera e propria medicina utile a modulare la risposta immunitaria. Nel frattempo, è sicuramente una buona scelta aggiungere alla propria alimentazione cavoli, broccoli, cavolfiori e germogli di broccolo, per fare il pieno di sulforafano e contrastare così i danni dei radicali liberi e le infiammazioni e proteggere la salute del sistema immunitario.