Uova, soia, fagioli e broccoli, cosa hanno in comune? A prima vista verrebbe da dire niente, ma in realtà questi alimenti sono preziose fonte di colina, o vitamina J, che si sta rivelando un vero nutriente essenziale per la nostra salute. Infatti, come dimostra una recentissima ricerca scientifica, seguire una dieta povera di colina aumenta la possibilità di andare incontro a sovrappeso e obesità e di sviluppare malattie al cuore, al fegato e al cervello, come l'Alzheimer. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Aging Cell da un team americano della Arizona State University (Dave et al, Aging Cell, 2023).
Colina o vitamina J, cos'è e dove è contenuta
La colina viene spesso indicata come vitamina J. Si tratta di una sostanza sintetizzata in piccole quantità dal fegato e presente in alimenti quali uova, pollame, broccoli, cavolini di Bruxelles, soia e fagioli. Si stima che il 90% degli Americani non garantisce, attraverso la dieta, la quantità minima sufficiente di colina che, in ogni caso, andrebbe rivista al rialzo in quanto le linee guida indicano la quantità di colina sufficiente a prevenire unicamente la condizione di fegato grasso. Mentre, come affermato dagli autori dello studio di cui parliamo oggi, quantità maggiori di colina proteggono anche il cervello dal rischio di neurodegenerazioni. Ma vediamo di capire meglio.
Colina e salute, lo studio
Allo scopo di comprendere l'azione della colina apportata dalla dieta per un invecchiamento sano e senza malattie, gli scienziati americani hanno realizzato lo studio di cui parliamo oggi. La ricerca si è svolta in laboratorio su una popolazione di topi. I topi hanno seguito una dieta povera di colina e alla fine dell'esperimento presentavano tutti danni al fegato, problemi cardiaci come ingrossamento del cuore, aumento di peso, alterazioni della glicemia, difficoltà di movimento e alterazioni cerebrali tipiche della malattie di Alzheimer, come l'aumento degli aggregati tossici di proteine beta amiloidi e tau. A dimostrazione che quanto osservato si riconduce alla dieta povera di colina, questi effetti sono gli stessi osservati in topi geneticamente modificati per presentare una carenza di colina.
Conclusioni
L'articolo mette in luce l'importanza di seguire una dieta sana e varia, che includa anche alimenti che contengono colina, come fagioli, piselli, soia, spinaci, broccoli, cavolini di Bruxelles, frutta secca e uova. In questo modo è possibile proteggere il cuore, il fegato e il cervello, contrastare il diabete e le neurodegenerazioni. In più, la colina aiuta a ridurre l'omocisteina, che è un amino acido neurotossico, e supporta funzioni come la memoria e l'apprendimento.