Il microbiota è l’insieme dei batteri che popolano il nostro intestino. Subito siamo portati a pensare che il ruolo del microbiota sia limitato alla digestione, ma in realtà sempre più studi scientifici stanno dimostrando il ruolo del microbiota in diversi altri processi che avvengono nel nostro organismo e che determinano l’efficienza del sistema immunitario, la presenza o meno di infiammazione cronica, il peso corporeo, l’umore, un’eventuale insorgenza di tumori e anche la salute del cuore. In particolare, l’articolo del mese selezionato dalla Nutrition Society della Cambridge University riporta i risultati di una ricerca in cui è stato possibile dimostrare come il microbiota, in caso di un’alimentazione ricca di alimenti di origine vegetale, può aiutare a prevenire malattie cardiache (Naghipour et al, Nutr Res Rev, 2020).
In base a studi precedenti, è stato osservato che quando si mangiano alimenti di origine animale, come carne, pesce, uova, latte e latticini, i batteri del microbiota possono metabolizzare le sostanze contenute in questi cibi producendo dei sottoprodotti tossici chiamati trimetilamine o TMA. Il corpo cerca di sbarazzarsi di queste sostanze assorbendole e immettendole nel sangue in modo da indirizzarle al fegato. Il fegato poi converte le trimetilamine in altre sostanze più semplici da eliminare chiamate trimetilamine N ossido o TMAO. Il punto è che alti livelli di TMAO hanno dimostrato di causare danni al cuore e ai vasi sanguini e che persone che soffrono di malattie cardiovascolari presentano valori elevati di TMAO. È probabile che, man mano che la malattia cardiaca progredisce, il corpo produca e trattenga più TMAO rispetto ad una persona sana e, quando queste sostanze superano una soglia considerata critica, iniziano a danneggiare il sistema cardiocircolatorio. Quindi TMAO sono sia una conseguenza e poi anche la causa del peggioramento di malattie cardiache, questa è la conclusione dei ricercatori. Pertanto, il consiglio degli autori dello studio è, per proteggere la salute del cuore, limitare il consumo di alimenti di origine animale e preferire alimenti vegetali. Infatti, è stato osservato che nelle persone che seguono un’alimentazione vegetariana la flora batterica intestinale si modifica a tal punto che, anche se queste persone consumano ogni tanto alimenti di origine animale non si rileva nessuna produzione di TMA e quindi di TMAO. Infatti, la dieta vegetariana ha fatto in modo che i batteri che producono TMA vengano sostituiti da quelli che non ne producono proprio.
