Quello che mangiamo può influenzare come dormiamo? Sembra proprio di sì, e non stiamo parlando solo dell'abbuffata serale che rende difficoltoso l'addormentamento. Infatti, alcune scelte a tavola possono persino favorire un buon sonno ristoratore. Vediamo cosa emerge da una recente review apparsa sulla rivista Nutrients grazie alla collaborazione tra scienziati inglesi e greci (Vlahoyiannis et al, Nutrients, 2021).
La dieta e le sue interazioni sul sonno
Studi precedenti sono riusciti a dimostrare che la dieta può influenzare il sonno, la sua durata e il tempo impiegato ad addormentarsi. Per esempio, l'assunzione di triptofano, un aminoacido contenuto in latte, formaggi, uova, legumi e cioccolato, ha mostrato di agire migliorando la qualità del sonno. Questi effetti benefici sul riposo notturno si sono osservati anche grazie al consumo di kiwi. Da non dimenticare poi le amarene che, grazie alla loro capacità di aumentare i livelli di melatonina nel corpo, sono in grado di allungare la durata del sonno e migliorarne la qualità, riducendo i disturbi del sonno che portano ad un riposo non continuo e interrotto frequentemente. Anche i carboidrati sono considerati alimenti capaci di modificare il sonno e la sua qualità, visto il loro influsso nella regolazione degli ormoni che regolano il ciclo sonno veglia. Infatti, il metabolismo del glucosio altera la concentrazione di triptofano, che è un precursore di serotonina e melatonina, che agiscono sulla capacità di addormentamento e sulla durata del sonno stesso. Tuttavia, ad oggi ancora non è stata fatta completa chiarezza sul ruolo dei carboidrati nell'influenzare la qualità del sonno. Per colmare questa lacuna i ricercatori hanno eseguito un confronto con risultati di studi precedenti allo scopo di comprendere l'azione di una dieta ad alto o basso contenuto in carboidrati sulla qualità del riposo.
Il ruolo dei carboidrati
Quello che è emerso è che modificare la dieta introducendo una quantità di carboidrati inferiore (attenzione, l'articolo non parla di togliere i carboidrati!) porta ad un allungamento significativo della fase di sonno profondo, il sonno cioè in cui il corpo si rilassa e si rigenera, connesso alla sensazione di sonno ristoratore. Non solo, una dieta di questo tipo ha portato anche ad un aumento del tempo trascorso a letto da addormentati. Invece, il tipo di carboidrati, quindi ad alto o a basso indice glicemico, non ha mostrato di modificare in alcun modo la qualità del sonno.