La salute del nostro cervello fra qualche anno viene costruita ora, con le nostre scelte di stile di vita e alimentazione, soprattutto per quanto riguarda l'apporto di frutta e verdura che dovrebbe essere elevato e vario. E se pensi di essere troppo giovane per pensare a questo ti sbagli. Infatti, alti valori, ma trascurati, di colesterolo, trigliceridi e glicemia già a 35 anni possono aumentare il rischio di neurodegenerazioni negli anni a venire. Questo emerge da due recentissime ricerche scientifiche. La prima ricerca è stata pubblicata sulla rivista The British Journal of Nutrition da un team di studiosi cinesi (Sheng et al, BJN, March 2022), la seconda è apparsa sulla rivista Alzheimer's and Dementia grazie al lavoro di un gruppo della Boston University School of Medicine (Zhang et al, Alzheimer's & Dementia, 2022).
Più frutta e verdura per tenere alla larga il decadimento cognitivo
La prima ricerca è molto solida dal momento che si basa sui dati riguardanti salute e alimentazione di più di 16300 volontari, seguiti per vent'anni. In particolare, gli scienziati hanno elaborato uno studio in cui vengono raffrontate le abitudini alimentari, focalizzandosi in particolare sull'apporto di frutta e verdura, e la funzionalità cognitiva negli anni. Quello che è emerso è che chi consuma una maggiore quantità di frutta e verdura mostra un rischio minore di sviluppare decadimento cognitivo, cosa questa che conferma i risultati di studi precedenti. Ma la ricerca di cui parliamo oggi è andata oltre e ha permesso di far emergere un altro dato molto importante. La varietà nel consumo di frutta e verdura è tanto importante quanto la quantità. Quindi, per la salute del cervello negli anni a venire, non è importante solo garantirsi un regolare apporto quotidiano di frutta e verdura, ma anche variare i tipi di frutta e verdura che si consumano. Infatti, proprio chi si garantiva un apporto maggiore di frutta e verdura e allo stesso tempo la più grande varietà di questi alimenti presentava un rischio inferiore rispetto a tutti gli altri volontari di sviluppare decadimento cognitivo. Tra le varietà di frutta e verdura maggiormente protettive, lo studio segnala i funghi, i vegetali di colore verde chiaro come sedano, asparagi, fagiolini, basilico, cavolo cappuccio, carciofi, insalata e cetrioli, e frutti a basso o moderato indice glicemico, come ananas, mango, papaya, kiwi, uva, albicocche, pesche, ciliegie, agrumi, mele e frutti di bosco.
Già a 35 anni si può lavorare per ridurre il rischio di Alzheimer
La seconda ricerca si è basata sui dati di quasi 5000 volontari partecipanti al Framingham Heart Study, un importante studio iniziato nel 1948 e che ogni quattro anni esegue test e controlli sui partecipanti, seguendoli per l'intera durata della loro vita. Dall'analisi di questi dati, è emerso che il rischio di sviluppare Alzheimer si inizia letteralmente a costruire sin da giovani. Infatti, avere a 35 anni valori elevati per quanto riguarda il colesterolo buono HDL riduce il rischio di sviluppare Alzheimer da anziani. Non solo, già a 35 anni occorre tenere sotto controllo i trigliceridi e la glicemia perché se elevati possono concorrere ad aumentare il rischio di neurodegenerazione con l'avanzare dell'età.
Conclusioni
Insomma, la salute si costruisce e come saremo fra qualche anno dipende da come viviamo ora. Uno stile di vita sano, con una moderata attività fisica e una dieta che includa una grande varietà di frutta e verdura sono tra gli alleati che abbiamo ora per contrastare le neurodegenerazioni negli anni futuri.