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Contro le neurodegenerazioni si può agire, ecco i benefici della MIND diet sul cervello

ottobre 02, 2021
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Contro le neurodegenerazioni si può agire, ecco i benefici della MIND diet sul cervello

Nel bene o nel male quello che mangiamo può influenzare la nostra funzionalità cognitiva e il rischio di sviluppare demenza. Spesso, però, bastano piccole modifiche alla dieta per rallentare i processi di invecchiamento e proteggere il cervello, come testimonia una recentissima e interessantissima ricerca apparsa sulla rivista Journal of Alzheimer's Disease grazie al lavoro di un gruppo di scienziati americani del Rush University Medical Center, Chicago [1].

Le cause dell'Alzheimer

I più recenti studi scientifici hanno osservato che l'accumulo di proteine beta amiloidi nel cervello, fino ad ora considerato l'unica causa dell'Alzheimer, in realtà non è sufficiente a innescare l'inizio della malattia. Infatti, occorre che sia presente anche la neuroinfiammazione. Può capitare, per esempio, che nel cervello siano presenti notevoli accumuli di proteine beta amiloidi ma che la persona conservi perfettamente la sua funzionalità cognitiva, questo significa che la neuroinfiammazione non ha raggiunto livelli tali da creare le condizioni per l'inizio vero e proprio dell'Alzheimer con tutti i suoi sintomi a livello cognitivo. L'infiammazione a livello cerebrale può essere attenuata grazie anche ad alcune scelte a tavola. In particolare, esiste una dieta, chiamata MIND diet, data dall'unione tra dieta Mediterranea e dieta DASH, elaborata per il controllo dell'ipertensione.

Ebbene, questa dieta sarebbe risultata protettiva per la salute del cervello. Proprio per comprendere meglio questo effetto benefico i ricercatori hanno elaborato lo studio di cui parliamo oggi, volto a verificare gli effettivi benefici della MIND diet sulla funzionalità cognitiva, anche in presenza di accumuli di proteine beta amiloidi.

La MIND diet

Prima di vedere più in dettaglio lo studio, però, cerchiamo di capire in cosa consiste la MIND diet. Per prima cosa è una dieta elastica, nel senso che si limita a raccomandare un numero minimo di porzioni di determinati alimenti salutari e un massimo di porzioni per gli alimenti considerati maggiormente infiammatori.

Pertanto, è una dieta semplice da seguire. La MIND diet prevede, al giorno, almeno tre porzioni di cereali integrale, un vegetale a foglia verde e un altro tipo di vegetale che non sia a foglia verde. Lo snack giornaliero dovrebbe essere a base di frutta secca. A giorni alterni la persona dovrebbe includere nella propria alimentazione i legumi, mentre pollame e frutti di bosco dovrebbero essere consumati almeno due volte a settimana, il pesce almeno una volta a settimana. Alcuni cibi invece andrebbero limitati. In particolare, il burro non dovrebbe superare un cucchiaino e mezzo al giorno, per quanto riguarda dolci, pasticcini, formaggi grassi, fast food e fritti questi dovrebbero essere limitati a meno di una porzione a settimana.

LA MIND diet protegge la funzionalità cognitiva

I ricercatori si sono basati sui dati riguardanti dieta e salute di 569 partecipanti ad un grande studio, chiamato Alzheimer's Disease Center's ongoing Memory and Aging Project. Dal 2004, ogni anno, ai volontari, tutti con più di 65 anni, è richiesto di compilare un questionario, specificando la loro dieta abituale, e di sottoporsi a test ed esami per valutare la funzionalità cognitiva e l'accumulo di proteine beta amiloidi. Nello studio di cui parliamo oggi, i ricercatori si sono serviti di questi dati per calcolare il grado di aderenza alla MIND diet e collegare questa misura allo stato di salute del cervello. Quello che è emerso, è che chi presenta un alto grado di aderenza alla dieta MIND presenta anche una maggiore capacità di memorizzare e pensare, indipendentemente dalla presenza di accumuli di proteine beta amiloidi. Questo tipo di dieta, quindi, risulta neuroprotettiva e capace di aumentare la resilienza cognitiva anche in persone anziane.

Conclusioni

Ecco quindi la prova che bastano piccoli accorgimenti, anche a tavola, per portare beneficio al cervello e rallentare o scongiurare il decadimento cognitivo.

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