Fino ad oggi si sapeva che gli occhi potevano essere una porta di accesso del virus all’interno del corpo. Una nuova ricerca scientifica, pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Annals of Internal Medicine da parte di un team dell’Istituto Spallanzani di Roma, afferma anche un’altra cosa, e cioè che gli occhi possono essere anche una possibile fonte di contagio.
Infatti, i ricercatori hanno osservato la presenza del virus attivo, in grado cioè di replicarsi, nelle lacrime di una donna affetta da COVID-19. Non solo, mentre i tamponi oro-faringei risultavano già negativi dopo il decorso della malattia, le lacrime presentavano ancora il virus. Il nuovo coronavirus, pertanto, dimostra di resistere di più negli occhi, è presente fin dalla prima fase del contagio ed è stato rilevato anche fino a 27 giorni dal ricovero della paziente.
Quali conseguenze ha questo risultato?
In primo luogo, che occorre prestare molta attenzione durante gli esami oculistici e che medici e oftalmologi dovrebbero indossare visiere protettive. Poi, che è molto importante attenersi alla regola generale di non toccare con le mani gli occhi e, in caso, di lavarsi le mani con acqua e sapone per un minuto e/o ricorrere anche a un disinfettante che contenga alcool almeno al 60%. Questa misura è importante per evitare ulteriori contagi nel caso di una persona infettata dal virus.
La ricerca però viene contestata
La ricerca però è stata contestata da scienziati dell’Università di Singapore. Infatti, nella ricerca pubblicata sulla rivista Ophthalmology (Seah et al, 2020), gli scienziati hanno analizzato le lacrime di 17 persone affette da COVID-19 e nessuna presentava traccia del virus a livello degli occhi. Tuttavia, i risultati dello Spallanzani sono stati osservati e quindi è possibile aspettarsi che in alcuni casi il virus sia presente anche negli occhi, o perché è entrato proprio dagli occhi, o perché non è da escludere un collegamento dal naso verso gli occhi. La ricerca proseguirà e, in attesa che si faccia chiarezza, è bene prestare molta attenzione agli occhi evitando il più possibile contatti con le mani.