La salute ha un gusto acidulo, con note dolci, e un colore rosso rubino, il gusto e il colore del cranberry, o mirtillo rosso americano, che sempre più facilmente si trova nei supermercati sotto forma di frutto intero surgelato o succo. Infatti, come dimostrano tre recentissime ricerche scientifiche, il cranberry contrasta la steatosi epatica, o fegato grasso, e migliora il profilo lipidico nel sangue (Shirazi et al, BMC Complement Med Ther, 2021), protegge il cervello dalle neurodegenerazioni (Witucki et al, Nutrients, 2022) e migliora la salute vascolare (Heiss et al, Food Funct, 2022).
Il cranberry contro fegato grasso e colesterolo alto
Il primo studio ha analizzato gli effetti del cranberry in caso di steatosi epatica o fegato grasso. A questo scopo sono stati reclutati 110 adulti, tutti con una diagnosi di fegato grasso. I volontari sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di assumere 144 mg di estratto di cranberry per 6 mesi. Il secondo gruppo ha assunto un placebo. Al termine dei 6 mesi, coloro che avevano assunto il cranberry presentavano una riduzione significativa del colesterolo totale e dei trigliceridi, la resistenza all'insulina era diminuita così come i livelli di steatosi epatica.
Il cranberry è neuroprotettivo
Il succo di cranberry è ricco di polifenoli dalla potente azione antiossidante. Tuttavia, fino ad oggi, l'eventuale azione neuroprotettiva del cranberry non era mai stata approfondita. Il secondo studio ha cercato proprio di far luce su questo aspetto. Per prima cosa, è stato osservato che il succo di cranberry contrasta lo stress ossidativo in diversi organi del corpo, con l'effetto maggiore a livello cerebrale. Non solo, è stato osservato che l'assunzione di succo di cranberry aiuta a contrastare e prevenire la malattia di Parkinson, riducendo l'accumulo di una proteina, l'alfa sinucleina. Accumuli di alfa sinucleina nel cervello sono tossici in quanto ostacolano la normale comunicazione tra neuroni e sono considerati la caratteristica del Parkinson. Non solo, il succo di cranberry ha migliorato la sopravvivenza neuronale e la stabilità del corpo, che invece si riduce in caso di Parkinson. Tuttavia, come in ogni cosa, non bisogna esagerare. Infatti, per quanto benefico, se si assumono dosi elevate di cranberry per lunghi periodi di tempo si potrebbe ottenere un effetto contrario a quello neuroprotettivo, anche se questo aspetto deve ancora essere valutato.
Il cranberry protegge il cuore e i vasi sanguigni
L'ultimo studio ha approfondito l'azione del cranberry sulla salute dell'endotelio, che è il rivestimento interno dei vasi sanguigni e del cuore. Sono quindi stati reclutati 45 volontari. A metà dei partecipanti allo studio è stato chiesto di assumere, per un mese, 100 grammi al giorno di cranberry interi surgelati e fatti sgelare. L'altra metà dei volontari ha invece assunto un placebo. Ebbene, l'assunzione di cranberry ha migliorato l'elasticità dei vasi sanguigni e in generale la funzionalità vascolare, sia nel breve termine, due ore dopo l'assunzione, che nel lungo termine, dopo un mese.
Conclusioni
Ecco quindi che i cranberry, assunti sia interi surgelati e fatti sgelare che sotto forma di succo, possono risultare dei validi alleati per la salute del fegato, del cuore e del cervello. Vanno però inseriti in una dieta sana e bilanciata e vanno consumati, come ogni alimento, con moderazione.