Il microbiota intestinale è l'insieme di tutti i batteri che popolano il nostro intestino con effetti sulla digestione, sull'umore, sul funzionamento del cervello, dei polmoni e del sistema immunitario. Quindi, è molto importante preservare la salute del nostro microbiota. A questo scopo un aiuto viene offerto dagli alimenti fermentati che, in un mese e mezzo di assunzione, hanno mostrato di aumentare la diversità del microbiota e di ridurre l'infiammazione, sostenendo così anche le nostre naturali difese. Questi risultati sono il frutto di uno studio recente pubblicato sulla rivista Cell grazie al lavoro di scienziati americani della Stanford School of Medicine (Wastyk et al, Cell, 2021).
Microbiota intestinale e salute
Dalla salute del nostro microbiota intestinale dipende la salute dell'intero organismo. E la buona notizia è che noi possiamo agire per supportare e proteggere i batteri buoni che popolano il nostro intestino. Per far questo non sono richieste azioni particolari o difficili da attuare nella vita di tutti i giorni. È sufficiente, infatti, introdurre nella propria alimentazione cibi fermentati per osservare importanti benefici, come testimonia lo studio di cui parliamo oggi.
Gli alimenti fermentati riducono l'infiammazione, lo studio
Gli scienziati hanno reclutato 36 giovani adulti e li hanno divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di includere nella dieta, per 10 settimane, alimenti fermentati come yogurt, kefir, formaggi fermentati, come il roquefort, il gorgonzola o la ricotta fermentata, crauti, cetriolini e kombucha, che è una bevanda deliziosamente frizzante. Il secondo gruppo ha seguito invece, per lo stesso periodo di tempo, una dieta ad alto contenuto di fibre che includeva legumi, noci, cereali integrali, frutta e verdura. I partecipanti allo studio sono stati sottoposti, prima, durante e al termine dell'esperimento, a esami per valutare lo stato del microbiota intestinale e i principali indicatori dell'infiammazione. Quello che è emerso è che una dieta contenente alimenti fermentati è stata in grado di aumentare la varietà del microbiota intestinale e di ridurre ben 19 indicatori dell'infiammazione. Tra questi indicatori, è risultata diminuita anche l'interleuchina 6, che è associata all'artrite reumatoide, al diabete tipo 2 e a condizioni di stress cronico. Quando l'infiammazione cala ne beneficia poi il nostro sistema immunitario che si fortifica.
Conclusioni
Quello che è emerso è che un intervento a breve termine sulla dieta, con l'introduzione di alimenti fermentati, come yogurt, kefir, alcuni formaggi, crauti, cetriolini e kombucha, ha saputo modificare velocemente il microbiota intestinale rendendolo più amico dell'organismo e capace di agire riducendo l'infiammazione, con una diminuzione del rischio di diverse malattie. La dieta ad alto contenuto di fibre, pur essendo una scelta sana, non ha prodotto gli stessi risultati ma, come ipotizzano i ricercatori, è probabile che abbia semplicemente bisogno di più tempo per mostrare i suoi effetti. In ogni caso questo sarà argomento di studi successivi volti a comprendere come le nostre scelte a tavola possono influenzare il nostro microbiota e la nostra salute generale.