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Gli oli essenziali che proteggono il cervello dalle degenerazioni

Gli oli essenziali che proteggono il cervello dalle degenerazioni

ottobre 31, 2020
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L’aromaterapia può aiutare a migliorare, se già presenti, ma anche a prevenire le neurodegenerazioni come la malattia di Alzheimer. Quindi, inalare particolari oli essenziali sembra contribuire a proteggere il cervello, come emerge da una ricerca scientifica pubblicata qualche anno fa da un team giapponese (Jimbo et al, Psychogeriatrics, 2010), ma perfezionata e approfondita grazie a un lavoro pubblicato pochi mesi fa dallo stesso team, che non solo ha potuto confermare i risultati ma ha anche offerto una spiegazione sui meccanismi di azione degli oli essenziali (Okuda et al, PLoS One, 2020).

I ricercatori hanno reclutato 28 persone con un’età media di 86 anni e tutte con una diagnosi di demenza o Alzheimer. Per 28 giorni queste persone sono state sottoposte ad aromaterapia. In particolare, durante il giorno, tra le ore 9 e le 11, nella stanza veniva rilasciata con una lampada brucia essenze una miscela data da 0,04 ml di olio essenziale di limone e 0,08 ml di olio essenziale di rosmarino, dall’azione stimolante sul sistema nervoso simpatico per rinforzare memoria e concentrazione, mentre alla sera, tra le ore 19 e 30 e le 21, veniva rilasciata nella stanza una miscela data da 0,08 ml di olio essenziale di lavanda e 0,04 ml di olio essenziale di arancia, con un’azione stimolante sul sistema nervoso parasimpatico per calmare e rilassare. I partecipanti allo studio sono poi stati sottoposti a test per valutare la funzionalità cognitiva. Quello che è emerso è che tutti i pazienti, al termine del periodo di trattamento, presentavano un miglioramento per quanto riguarda la capacità di formare idee astratte, non solo, anche i movimenti e l’orientamento ne avevano beneficiato. I pazienti con Alzheimer presentavano però miglioramenti più significativi.

Qualche anno dopo i risultati di questo studio gli stessi ricercatori hanno avuto modo di approfondire i meccanismi di azione degli oli essenziali sul cervello e quello che è emerso è che, in seguito ad aromaterapia con gli oli essenziali presentati nel paragrafo precedente, si assisteva ad una diminuzione dei livelli di proteine tau e beta amiloidi, il cui accumulo è invece uno degli indicatori della malattia di Alzheimer, e a un aumento del fattore BDNF, o fattore neutrofico cerebrale, che promuove la crescita, la sopravvivenza e la rigenerazione dei neuroni e che risulta diminuito in chi ha l’Alzheimer. Gli studiosi ritengono che alcune sostanze degli oli essenziali vengano assorbite dal cervello e possano agire direttamente sui neuroni. Poi, lo stimolo olfattorio viene trasmesso anche al resto del cervello permettendo l’azione benefica e di rigenerazione sui neuroni. Infine, una modifica dell’equilibrio tra sistema nervoso simpatico e parasimpatico indotta dagli oli essenziali può modificare la termoregolazione e, come conseguenza, promuovere la circolazione sanguigna. Un aumento di circolazione sanguigna può determinare una maggiore capacità da parte del cervello di liberarsi delle proteine beta amiloidi, proprio come avviene con un farmaco antiaggregante, cilostazolo, che aumenta il flusso sanguigno e diminuisce la presenza di proteine beta amiloidi.

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