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I mirtilli riducono il rischio di sviluppare demenza

I mirtilli riducono il rischio di sviluppare demenza

maggio 16, 2022
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È il momento dei mirtilli! Aggiungi questi preziosi frutti allo yogurt vegetale, agli smoothie o gustali da soli, l'importante è non farseli mancare. Pochi giorni fa abbiamo avuto modo di vedere le importanti proprietà salutari dei mirtilli, utili a contrastare l'obesità e l'accumulo di grasso viscerale. Oggi sappiamo che i mirtilli sono neuroprotettivi e proteggono il cervello dal rischio di neurodegenerazioni, agendo già anni prima che si possa osservare il decadimento cognitivo vero e proprio. Questo emerge da una recentissima ricerca apparsa sulla rivista Nutrients grazie al lavoro di un team di scienziati americani della University of Cincinnati (Krikorian et al, Nutrients, 2022).

Il decadimento cognitivo inizia già molti anni prima

La demenza che colpisce gli anziani inizia in realtà molti anni prima che si abbia una manifestazione chiara di questa malattia, cominciando a svilupparsi nel periodo della mezza età. In più, problemi metabolici come alterazione della glicemia o obesità hanno mostrato di essere un fattore di rischio per lo sviluppo del decadimento cognitivo. Studi precedenti hanno avuto modo di mostrare che i mirtilli sono in grado di migliorare la funzione metabolica. Non solo, sempre i mirtilli si sono dimostrati capaci di attenuare il decadimento cognitivo. Viste queste premesse gli scienziati si sono chiesti se un apporto regolare di mirtilli possa agire come prevenzione in adulti di mezza età con problemi metabolici. È stato quindi elaborato lo studio di cui parliamo oggi.

I mirtilli proteggono il cervello, lo studio

I ricercatori hanno reclutato 33 adulti, di età compresa tra 50 e 65 anni, tutti in sovrappeso o obesi e con problemi di memoria riportati su base soggettiva. I volontari sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di assumere ogni giorno per 3 mesi una porzione di mirtilli, circa 70 grammi. Il secondo gruppo doveva assumere invece un placebo. All'inizio e al termine dello studio i volontari sono stati sottoposti a esami medici e test per valutare lo stato di salute e la funzionalità cognitiva. Quello che è emerso è che l'assunzione di mirtilli ha migliorato in modo significativo la capacità di esprimersi e di cercare parole appropriate e la memoria. Non solo, i volontari hanno notato anche un miglioramento per quanto riguarda le attività di tutti i giorni che venivano svolte in modo più fluido. Infine, i mirtilli hanno diminuito la resistenza all'insulina, dal momento che i valori di insulina nei volontari che avevano assunto i mirtilli sono risultati diminuiti. Si ritiene che questa azione sia da ricondursi agli antiossidanti contenuti nei mirtilli, come antocianine e proantocianine.

Conclusioni

Pertanto, i mirtilli, per la loro azione sul metabolismo, ma anche per le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, risultano protettivi per il cervello anche in persone con un rischio maggiore di sviluppare, negli anni, un decadimento cognitivo.

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