Le lenti degli occhiali? Meglio se ambrate. Smartphone e laptop? Meglio se con il filtro per la luce blu. Ecco piccoli suggerimenti per diminuire l'esposizione alla luce blu e i relativi danni, che possono colpire la retina e il cervello e accelerare i processi di invecchiamento, con un impatto maggiore man mano che l'età avanza. Questo è quanto emerge da una recentissima ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Nature Partner Journal Aging appartenente al prestigioso gruppo Nature (Song et al, npj Aging, 2022).
L'importanza della luce naturale e i rischi della luce artificiale
La luce è essenziale per la vita ma anche per il nostro corpo, dal momento che l'alternarsi luce buio determina il ritmo circadiano. Il ritmo circadiano è il ciclo della durata di 24 ore che, attraverso modifiche all'attività cerebrale, alla produzione ormonale e i processi di rigenerazione cellulare stabilisce i tempi della veglia, del sonno e dell'alimentazione. Tuttavia, questo discorso vale per la luce naturale. La vita che conduciamo ci porta invece ad essere sempre più esposti a luci artificiali, soprattutto luci LED e schermi di smartphone e computer, le cui emissioni sono in gran parte nel range della luce blu. Studi precedenti avevano già avuto modo di osservare che la luce artificiale, soprattutto se responsabile di elevate emissioni di luce blu, può portare ad alterazioni nel ritmo circadiano e disordini nell'alternanza sonno veglia. Il problema però è che la tecnologia basata su luci LED è ancora poco studiata e non è ancora stato possibile analizzare i suoi effetti sulla salute umana nel lungo termine. Lo studio di cui parliamo oggi prova a fare maggiore chiarezza.
La luce blu dei LED danneggia occhi e cervello
Gli scienziati hanno studiato i moscerini della frutta, che sono considerati un modello di studio visto l'elevato grado di affinità con i mammiferi e gli esseri umani per quanto riguarda diversi processi cellulari. In più, i moscerini della frutta hanno una vita molto breve e questo li rende facili da studiare. I moscerini sono stati esposti prima al buio, poi sono stati traferiti in un ambiente illuminati con luci LED. Questo esperimento è stato ripetuto con moscerini di diverse età. Ebbene, quello che è emerso è che la luce artificiale ha portato a modifiche a livello dei mitocondri, gli organelli cellulari preposti alla produzione di energia. In particolare, diversi processi all'interno dei mitocondri sono stati ridotti in modo importante per effetto dell'esposizione alla luce. Come conseguenza, la luce artificiale ha accelerato i processi di invecchiamento, ha causato danni alla retina e ai neuroni, aumentando le neurodegenerazioni con modifiche anche nel comportamento e nel movimento. Questi effetti si sono osservati maggiormente nei moscerini della frutta più anziani con la spiegazione che la luce artificiale ha amplificato i processi di alterazione del metabolismo e della funzionalità delle cellule legati all'età.
Conclusioni
Lo studio si è focalizzato sui moscerini della frutta e non ha ancora interessato gli umani. Tuttavia, i risultati devono farci pensare e capire che anche noi possiamo riportare danni se esposti per lunghi periodi di tempo alla luce blu, come accade guardando a lungo un computer, un telefonino o stando in ambienti illuminati da LED. E che questi danni possono avvertirsi maggiormente man mano che l'età avanza. Cosa possiamo fare quindi per proteggere occhi e cervello dai danni della luce blu? Dal momento che non possiamo vivere nell'oscurità e che computer e telefonini servono, le idee fornite dagli scienziati sono le seguenti. Per prima cosa, se si portano gli occhiali, può essere una buona idea indossare lenti ambrate che filtrano la luce blu. Poi, tutti i dispositivi, dagli smartphone ai computer, hanno la possibilità di bloccare l'emissione della luce blu. Forse i colori ci sembreranno così meno brillanti ma certamente avremo fatto molto per la nostra salute.