Il diabete tipo 2 è una malattia in continua crescita, si stimano infatti per il 2030 più di 400 milioni di malati in tutto il mondo, è tipico dell’età matura e causa un aumento dei livelli di glicemia nel sangue a causa o di una ridotta produzione di insulina o di una condizione per cui l’insulina prodotta non agisce in maniera efficace. Uno studio condotto dalla Chalmers University of Technology di Gothenburg, Svezia, guidato dal Prof Landberg e pubblicato poche settimane fa sulla rivista The Journal of Nutrition (Kyro et al, J Nutr, 2018) ha osservato come il consumo quotidiano di tutti i tipi di cereali integrali sia associato ad un rischio minore di sviluppare questa forma di diabete.
Sulla base dei dati dello studio Danish Diet, Cancer, and Health cohort, i ricercatori hanno analizzato le abitudini dei 55465 partecipanti tra i 50 e 65 anni seguiti per 15 anni e quello che è emerso è che in chi consuma abitualmente almeno 50 grammi di cereali integrali al giorno il rischio di sviluppare diabete è più basso del 22% per le donne e del 34% per gli uomini rispetto a chi consuma porzioni minime. Non solo, questo effetto protettivo è garantito da ogni tipo di cereale integrale, non solo grano, ma anche, per esempio, segale e avena, anche sotto forma di pane, muesli o porridge.
Per concludere, gli autori dello studio mettono in guardia da abitudini scorrette come quando, per seguire una dieta a basso contenuto di carboidrati, vengono eliminati anche i cereali integrali. A parte problemi individuali che vanno discussi con il proprio medico, il prof Landerg sottolinea come tra tutti gli studi condotti sui cereali integrali non ne esista nemmeno uno che riporti effetti negativi sulla salute.