Noi siamo quello che mangiamo, quante volte avremo letto o sentito questa frase. E oggi ne abbiamo una conferma. Infatti, come dimostrato da una recentissima ricerca scientifica pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature grazie alla collaborazione tra la Harvard Medical School di Boston, la Seoul National University e l'australiana Monash University, la dieta influenza il microbiota intestinale che a sua volta influenza il sistema immunitario, regolando la risposta infiammatoria (Sungwhan et al, Nature, Nov 2021).
Sistema immunitario e infiammazioni
Per la prima volta gli scienziati sono riusciti a comprendere il meccanismo che collega alimentazione, microbiota intestinale e risposta immunitaria. Questa scoperta aprirà la strada anche a nuove medicine capaci di regolare il sistema immunitario, trattare condizioni infiammatorie, come la colite ulcerativa, ed evitare anche l'eccesso di infiammazione. Infatti, l'infiammazione è il modo con cui il nostro corpo risponde a una minaccia, è pertanto un meccanismo di difesa. Tuttavia, se questa difesa è eccessiva e l'infiammazione è fuori controllo, questo risulta dannoso per il corpo stesso e aumenta il rischio di formazione di coaguli.
Il collegamento tra dieta e difese immunitarie
Lo studio si è svolto su animali ai quali sono stati somministrati alimenti contenenti un particolare tipo di aminoacidi, gli aminoacidi ramificati. Gli aminoacidi ramificati sono leucina, isoleucina e valina (che puoi trovare, per esempio, nel parmigiano, tonno, salmone, pinoli, anacardi, mandorle, noci, uova, soia, lupini, lenticchie e semi di zucca), e sono chiamati così perché hanno una struttura ramificata. Ebbene, i ricercatori sono stati in grado di osservare il processo innescato da questi aminoacidi. Uno dei batteri che popolano il microbiota intestinale, il Bacteroides fragilis, cattura questi amino acidi e li converte in altre molecole, che a loro volta attivano le cellule APC, o cellule che presentano l'antigene. Queste cellule inducono le cellule T natural killer, o cellule NK T, del sistema immunitario ad entrare in azione. Queste cellule NK T, oltre a contrastare l'infezione virale e favorire la rimozione dei virus dal corpo, svolgono anche un ruolo di regolazione della risposta immunitaria. In particolare, sono in grado di evitare una risposta infiammatoria eccessiva andando ad agire sui geni che controllano l'infiammazione. Ecco la prova che quello che mangiamo determina come il nostro corpo reagirà a una minaccia esterna.
Come la dieta può aiutare a contrastare l'infiammazione eccessiva
Infine, gli scienziati hanno anche provato a trattare animali che presentavano la colite ulcerativa con quelle stesse molecole prodotte dai batteri B Fragilis a partire dagli amino acidi ramificati. Ebbene, l'infiammazione è stata contrastata e gli animali sono anche riusciti a prendere peso, rispetto invece a chi non ha ricevuto il trattamento con queste molecole. Pertanto, questa affascinante ricerca apre la strada allo sviluppo futuro di medicine per trattare malattie di carattere infiammatorio.