È importante mantenere sani e puliti gli ambienti dove viviamo così come lo è proteggere la qualità dell'aria nelle nostre case. Spesso pensiamo all'inquinamento che viene dall'esterno o alle sostanze dannose rilasciate da mobili o stufe, eppure, un potenziale rischio per l'aria che respiriamo può anche essere rappresentato dall'asciugatrice, soprattutto quando ad essere asciugati sono i vestiti sintetici. Ma vediamo di capire meglio in base ad uno studio molto recente pubblicato sulla rivista ACS Environmental Science & Technology Letters da un team di scienziati di Hong Kong (Tao et al, Environ. Sci. Technol. Lett., 2022).
Le microfibre dei vestiti
Studi precedenti avevano già avuto modo di osservare che la lavatrice rilascia nella sua acqua di scarto microfibre prelevate dai tessuti dei vestiti. Queste microfibre sono minuscole parti di vestiti, possono essere naturali, quando il vestito è in cotone, o sintetiche, quando il vestito è, per esempio, in poliestere. In questo caso si parla di microplastiche che possono potenzialmente andare ad inquinare i nostri mari. Tuttavia, queste acque vengono trattate e filtrate in modo da rimuovere una buona parte di queste microfibre per evitare che si riversino in fiumi e mari. Ma cosa accade quando si usano le asciugatrici? Questi macchinari sono sicuramente comodi, perché la biancheria bagnata che non si asciuga può risultare molto sgradevole. Ma possono risultare inquinanti?
L'asciugatrice rilascia microplastiche, anche più della lavatrice
Per rispondere a questa domanda gli scienziati hanno provato ad asciugare con un'asciugatrice domestica dei capi di abbigliamento, analizzando con test separati vestiti in cotone e sintetici, in particolare realizzati in poliestere. Dopo quindici minuti di funzionamento della macchina, gli scienziati hanno raccolto campioni di aria in uscita dall'asciugatrice. Quello che è emerso è che in entrambi i casi vengono rilasciate microfibre, generate, probabilmente, dalla frizione dei capi di abbigliamento tra loro. Questa quantità è risultata da 1,4 a 40 volte superiore alla quantità di microfibre prodotta da una lavatrice lavorando con gli stessi capi di abbigliamento. Non solo, è stato anche osservato che più vestiti sintetici vengono aggiunti all'asciugatrice, più questa rilascia nell'aria microplastiche. Questo invece non accade quando i vestiti sono di cotone. I ricercatori hanno spiegato questo fatto considerando che per le fibre di cotone è più facile aggregarsi senza rimanere così in circolo nell'aria. La stima fatta dai ricercatori è che ogni anno una singola asciugatrice domestica può rilasciare nell'aria tra 90 e i 120 milioni di microfibre. Il problema delle microfibre nell'aria è che queste possono assorbire sostanze inquinanti e trasportarle per lunghe distanze. Non solo, se inalate o ingerite possono provocare allergie, irritazioni ma anche malattie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), che è una malattia respiratoria, generata da un'infiammazione cronica delle vie aeree, che causa grandi difficoltà a respirare.
Conclusioni
I ricercatori dello studio propongono, per risolvere il problema, di inserire un ulteriore filtro alle asciugatrici in modo da evitare che molte delle microplastiche si riversino nell'aria di casa e da lì vengano respirate o ingerite. In attesa che vengano adottate simili precauzioni è bene essere consapevoli di questo fatto in modo da poter decidere circa l'utilizzo di questi i macchinari nelle proprie abitazioni.