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Le creme solari contenenti ossido di zinco perdono la loro efficacia dopo due ore e possono diventare tossiche

Le creme solari contenenti ossido di zinco perdono la loro efficacia dopo due ore e possono diventare tossiche

luglio 12, 2022
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Estate, bagni di mare e di sole. Che tu scelga come destinazione delle tue vacanze la montagna, il mare, le città o preferisca restare a casa e andare in piscina, proteggere la pelle dai raggi solari è essenziale. Ma attenzione a come si usano le creme solari, soprattutto se contengono ossido di zinco, una sostanza che sta prendendo piede in diversi prodotti per la protezione solare. Infatti, queste creme possono perdere rapidamente efficacia e diventare, in alcuni casi, persino tossiche, come emerge da una recente ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Photochemical & Photobiological Sciences da un team americano dell'Università dell'Oregon (Ginzburg et al, Photochemical & Photobiological Sciences, 2021).

Creme solari con filtro fisico e chimico

Il sole fa bene, su questo non si discute. I raggi solari sono, infatti, la nostra più preziosa fonte di vitamina D e migliorano anche l'umore. Tuttavia, come ogni cosa, il sole va preso con moderazione, evitando le ore centrali della giornata e in ogni caso usando filtri protettivi, le famose creme solari, per proteggere la pelle dal rischio di eritema, irritazione, invecchiamento precoce e tumori. Le creme solari contengono sostanze che fungono da filtro ai raggi UVA e UVB del sole. I filtri sono di due tipi, chimici e fisici. I filtri chimici, come Octyl methoxycinnamate, Octocrylene o

Benzophenone-3, assorbono la radiazione solare e la rilasciano sotto forma di calore. I filtri fisici riflettono invece la radiazione. La scienza si sta concentrando sullo studio delle varie sostanze usate come filtro per capire la loro stabilità ed eventuale tossicità in modo da mettere sul mercato prodotti sicuri per la salute dell'uomo e dell'ambiente. Tra i filtri fisici, l'ossido di zinco, o zinc oxide, è una sostanza che sta riscuotendo molto interesse. Ma come si comporta se esposta a lungo alla radiazione solare? A questa domanda hanno dato per la prima volta una risposta gli scienziati dello studio di cui parliamo oggi e i risultati sono degni di nota.

Il problema dell'ossido di zinco, ecco cosa accade dopo due ore

Gli scienziati hanno creato cinque miscele con filtro di protezione solare chimico, basandosi sulle sostanze comunemente utilizzate nei filtri solari in commercio in America ed Europa. Tutte queste miscele sono state sottoposte a radiazione solare per due ore. Poi sono state analizzate per valutare la loro stabilità. Tutte le miscele erano ancora perfettamente stabili, senza modifiche o tracce di tossicità. Poi, gli scienziati hanno aggiunto a tutte le miscele l'ossido di zinco, che, come detto, è un filtro fisico che viene aggiunto in quantità sempre maggiore nei prodotti solari. L'ossido di zinco è stato inserito nelle formulazioni in quantità pari al 6%, che è il limite più basso raccomandato dalle linee guida, che prevedono un utilizzo di questa sostanza tra il 5 e il 24%. Ebbene, dopo due ore di esposizione ai raggi solari, tutte le miscele presentavano modifiche notevoli nella loro struttura, con una riduzione dell'80% della capacità di filtrare i raggi UVA, che rappresentano il 95% della radiazione solare che colpisce la terra. I raggi UVA penetrano in profondità nella pelle, causando fotoinvecchiamento, macchie, rughe, pelle secca e infiammazioni che, sul lungo periodo, possono dare luogo a degenerazioni cellulari. Quanto avvenuto si spiega con il fatto che l'ossido di zinco, esposto a radiazione, dopo circa due ore è andato incontro a rottura degradando le miscele che così hanno perso di efficacia. Non solo, dopo aver eseguito prove su zebrafish, che sono piccoli pesci che, dal punto di vista genetico, cellulare e molecolare, sono molto simili all'uomo, le miscele con ossido di zinco, dopo due ore di esposizione alla radiazione solare, hanno mostrato un importante grado di tossicità.

Conclusioni

In conclusione, è essenziale proteggere la propria pelle con le creme solari, ma occorre prestare attenzione nell'uso di questi prodotti. Per prima cosa, come emerge dallo studio, sarebbe preferibile evitare di usare prodotti solari che presentano contemporaneamente filtri chimici e fisici, questi ultimi rappresentati dall'ossido di zinco. Occorre prestare attenzione anche a non applicare due creme solari, una sopra l'altra, di tipo diverso, e cioè una con filtri chimici e una con filtri fisici con ossido di zinco. In aggiunta a questo, lo studio mostra che dopo due ore di applicazione, l'ossido di zinco perde di stabilità. La tossicità si è riscontrata solo in combinazione con altre sostanze che fungono da filtro chimico, ma in ogni caso i risultati indicano che dopo due ore di esposizione solare l'ossido di zinco, anche se usato da solo, può perdere di efficacia e quindi occorre fare un'altra applicazione della crema solare. Oltre a questo, i risultati ottenuti hanno riguardato particelle di zinco di tutte le dimensioni, sia nano che micro particelle. Quindi, la sola scritta nano free su una crema, a indicare che non vengono usate nano particelle come sta andando di moda ora, non garantisce la totale sicurezza. Occorre sempre prestare attenzione alle sostanze contenute.

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