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Le tecniche efficaci per tenere a mente nuove informazioni, anche in caso di decadimento cognitivo

Le tecniche efficaci per tenere a mente nuove informazioni, anche in caso di decadimento cognitivo

agosto 20, 2022
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Può capitare a tutti, in ogni momento, di non riuscire a tenere a mente nuove informazioni. Può essere a causa di un periodo particolarmente stressante, una diminuzione della concentrazione e dell'attenzione, ma anche per condizioni più serie come decadimento cognitivo legato all'età, Alzheimer, Parkinson o afasia. Ebbene, esistono delle tecniche di memorizzazione che possono aiutare a ricordare informazioni, come nomi, date, numeri di telefono, la necessità di dover svolgere una certa attività, l'ordine con cui svolgere certe azioni e la posizione di oggetti importanti. E queste tecniche agiscono diversamente sul cervello, risultando quindi diversamente efficaci in base agli scopi che si vogliono raggiungere, come emerge da una recentissima ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Alzheimer's and Dementia grazie al lavoro di un gruppo di scienziati americani delle University of Michigan e Penn State College of Medicine (Hampstead et al, Alzheimer's and Dementia, 2022).

Il training cognitivo

Il training cognitivo è un insieme di tecniche volte a migliorare o preservare le abilità cerebrali in diverse condizioni, tra cui anche il decadimento cognitivo. Il punto è che ogni tecnica funziona in modo differente e agisce su differenti aree cerebrali. Pertanto, è lecito aspettarsi anche risultati diversi che possono rendere così una tecnica più efficace di altre per raggiungere determinati obiettivi. Lo scopo dello studio di cui parliamo oggi è stato proprio quello di capire, in primo luogo, se le due principali tecniche appartenenti al training cognitivo, e cioè il training mnemonico strategico e la tecnica della ripetizione spaziata, possano rivelarsi efficaci anche in caso di decadimento cognitivo. Poi, gli scienziati hanno cercato anche di comprendere quando una tecnica può considerarsi maggiormente efficace rispetto all'altra. Vediamo quindi di capire meglio anche noi, ma prima descriviamo le due tecniche.

Training mnemonico strategico e ripetizione spaziata

Il training mnemonico strategico richiede di associare quello che si vuole ricordare ad altre cose, come parole, frasi, immagini o canzoni. Per esempio, un'idea se si vuole ricordare la posizione di un oggetto importante, come un anello o un orologio, può essere identificare un oggetto vicino che ha delle particolari caratteristiche, immaginarselo nella mente e visulizzare anche lo stanza e l'anello o l'orologio. Un ulteriore aiuto può essere dare una ragione per questa posizione, per esempio che non cada, che sia al sicuro. Un altro esempio, per ricordare una parola difficile o in un'altra lingua, può essere dividere la parola in pezzi e associare ogni parte della parola a un'immagine nota o a una persona il cui nome ricorda quella parola. Nella tecnica della ripetizione spaziata invece, dopo aver comunicato alla persona un'informazione, questa stessa informazione viene chiesta dopo 15 secondi, poi dopo 30 secondi, dopo un minuto, dopo 4 minuti, 8 minuti e così via.

Diverse tecniche diversi risultati, lo studio

Gli scienziati hanno reclutato 59 persone, tutte con una diagnosi di leggero decadimento cognitivo. Le persone sono state sottoposte, in modo casuale, a uno dei due tipi di tecnica di memorizzazione per tenere a mente una nuova informazione, e cioè la posizione di un oggetto che veniva loro comunicata durante il test. I volontari sono quindi stati sottoposti a risonanza magnetica per studiare la reazione del cervello e a verifiche per valutare l'efficacia delle tecniche di memorizzazione. Ebbene, quello che è emerso è che entrambe le tecniche sono efficaci per tenere a mente nuove informazioni nel breve periodo. Invece, solo il training mnemonico strategico ha saputo agire sul lungo periodo, migliorando anche la capacità di utilizzare le informazioni acquisite. Questo si spiega con il fatto che questa tecnica è in grado di attivare diverse aree cerebrali, tra cui l'ippocampo, che è una delle prime regioni cerebrali a essere colpite in caso di decadimento cognitivo e Alzheimer. Questa tecnica ha proprio permesso di ristabilire un corretto funzionamento cerebrale. Invece, coloro che avevano utilizzato la tecnica di ripetizione spaziale hanno mostrato una riduzione dell'attività cerebrale, come conseguenza del fatto che erano in grado di processare le informazioni in modo più efficace.

Quando usare le due tecniche

Quello che emerge è che quindi la tecnica di training strategico mnemonico risulta maggiormente utile quando viene richiesta una capacità di trattenere l'informazione per giorni o settimane o quando è importante la capacità di usare in altri contesti l'informazione acquisita. Invece, la tecnica di ripetizione spaziale si rivela utile per la memorizzazione di informazioni da utilizzare nel giro di qualche ora o al massimo qualche giorno. Non solo, in caso di un avanzato decadimento cognitivo la tecnica di ripetizione spaziale, dal momento che agisce su aree meno colpite da malattie come l'Alzheimer, può rivelarsi più efficace.

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