Noi siamo il risultato di quello che mangiamo, ma anche di come viviamo. Lo stile di vita, infatti, influenza la nostra salute e anche quella del cervello. Come è emerso da una recentissima ricerca pubblicata sulla rivista Neurology da parte di un team della University of California (Dhana et al, June 2020), la combinazione di più comportamenti sani riduce il rischio di sviluppare Alzheimer.
I ricercatori hanno analizzato abitudini e stato di salute di 3000 persone seguendole per un periodo di 6 anni. In particolare, i partecipanti allo studio sono stati valutati in base a cinque parametri corrispondenti ad abitudini considerate sane. E cioè, praticare attività fisica da moderata a intensa per almeno 150 minuti alla settimana, non fumare, limitare il consumo di alcohol, impegnarsi in attività intellettuali in modo da tenere attivo il cervello, aderire alla dieta Mind, che è una combinazione tra la dieta Mediterranea e la dieta DASH ideata per tenere sotto controllo l’ipertensione. La Mind diet è una dieta elastica in quanto non dà regole ferree da seguire ma consiglia un minimo di porzioni a settimana di cibi considerati antinfiammatori e protettivi e un massimo di porzioni per i cibi infiammatori e quindi più rischiosi. Per vedere le linee guida della Mind Diet puoi consultare l’articolo che le abbiamo dedicato poco tempo fa.
Quello che è emerso è che chi riusciva a soddisfare da due a tre criteri aveva una probabilità del 37% inferiore di sviluppare l’Alzheimer rispetto a chi ne soddisfaceva solo uno o zero. In più, chi riusciva a soddisfare dai 4 ai 5 criteri riduceva la probabilità di sviluppare Alzheimer di ben il 60%.
Lo studio è molto importante sia perché è solido, infatti si basa su un vasto campione di popolazione, sia perché mostra come la combinazione di abitudini modificabili, e quindi alla portata di tutti, può ridurre il rischio di sviluppare Alzheimer.
