Una delle più importanti riviste scientifiche di ambito medico al mondo, The Lancet, ha pubblicato in ottobre 2015 uno studio condotto dallo IARC (International Agency for Research on Cancer ), l’organismo facente parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, sulle carni rosse e lavorate e il loro impatto sulla salute umana.
In base ai risultati riportati da questo studio, la carne rossa lavorata, come salami, prosciutti e hamburgers , è stata inserita nel gruppo delle sostanze cancerogene a cui appartengono anche il fumo, l’arsenico, il benzene e l’alcol perchè sembrerebbe in grado di danneggiare l’intestino. Basterebbero infatti 50 g di carne lavorata al giorno, meno di due fette di bacon, per incrementare del 18% il rischio di sviluppare un tumore all’intestino. Gli scienziati si raccomandano quindi di limitare molto l’uso di carne rossa e lavorata.
Vorrei aggiungere che un minor consumo di carne rossa in qualunque sua forma è comunque buona regola per una buona salute. La carne, soprattutto quella cotta alla griglia infatti, può risultare cancerogena viste le zone scure e bruciate che si formano in seguito alla cottura. Non significa che dobbiamo diventare tutti vegetariani da un giorno all’altro ma, anche alla luce di questo nuovo studio dello IARC, limitare la carne a una o due volte la settimana può essere un buon consiglio.