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Meglio di una medicina… i probiotici

Meglio di una medicina… i probiotici

settembre 13, 2021
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Meglio di una medicina! I probiotici non dovrebbero mai mancare in una dieta sana e bilanciata proprio per i loro effetti benefici sul sistema immunitario e sulla salute cerebrale. Infatti, l'assunzione di probiotici ha mostrato di aiutare a contrastare le infezioni virali, a ridurre le allergie e anche le neurodegenerazioni. Questo è quanto emerge da una recentissima review apparsa sulla rivista Diseases grazie al lavoro di un team del Regno Unito (Balta et al, Diseases, 2021).

Cosa sono i probiotici

I probiotici sono organismi vivi assunti con la dieta e capaci di superare la barriera dello stomaco per andare ad arricchire e supportare il microbiota intestinale. Un microbiota in salute ha effetti benefici su tutto l'organismo, proteggendolo da infezioni, infiammazioni, degenerazioni cellulari e malattie cardiovascolari e cerebrali. La review di cui parliamo oggi confronta tra loto i risultati di studi precedenti allo scopo di comprendere gli effetti benefici dei probiotici sulla salute del corpo, con un interesse particolare per le infezioni virali, visto il momento che stiamo vivendo, ma anche per le allergie e le neurodegenerazioni.

Probiotici e virus del tratto respiratorio

Rinovirus, coronavirus e influenza sono le infezioni virali più comuni che interessano il tratto respiratorio, risultando capaci di colpire anche i polmoni. Ebbene, i probiotici hanno mostrato di contribuire a prevenire ed alleviare le infezioni respiratorie. Infatti, la salute del microbiota e la salute dei polmoni sono collegate da quello che gli esperti chiamano l'asse polmoni intestino. Pertanto, l'assunzione di probiotici non porta solo equilibrio nell'ambiente intestinale ma protegge anche il tratto respiratorio. La prova di quanto affermato è scientifica. L'assunzione di un mix di probiotici, quali Lactobacillus acidophilus, L. plantarum, L. helveticus, L. brevis, L. paracasei, Bifidobacterium lactis e Streptococcs thermophilus, in pazienti ospedalizzati con infezione da nuovo coronavirus ha ridotto di 8 volte il rischio di insufficienza respiratoria, oltre che migliorare eventuali sintomi intestinali. La spiegazione fornita è che questi ceppi di batteri hanno stimolato la produzione di alcune sostanza dall'azione antivirale e antiossidante, come la proteina NRF2.

Probiotici e allergie

Le allergie sono risposte eccessive del sistema immunitario a sostanze riconosciute come minacce, chiamate allergeni, che possono essere alimenti, pollini, animali, medicine, giusto per fare qualche esempio. Trattare le allergie nei bambini è importante in quanto questo intervento può aiutare a limitare o persino a prevenire ulteriori trattamenti durante la vita adulta. Ebbene, i probiotici hanno mostrato di agire contribuendo a prevenire le allergie fin dai primi anni di vita. Infatti, diversi ceppi di batteri del tipo Lactobacillus agiscono modulando il sistema immunitario. D triptofano, che è un composto isolato nel Lactobacillus rhamnosus e L. casei, è in grado di contrastare lo sviluppo di allergie nel tratto respiratorio inibendo la produzione delle cellule Th2 del sistema immunitario, responsabili del riconoscimento delle sostanze estranee e quindi della risposta allergica del corpo.

Probiotici, umore e Alzheimer

I probiotici sono in grado di influenzare anche il sistema nervoso centrale, con un impatto quindi anche sull'umore, lo stato di ansia e la funzionalità cognitiva. Infatti, come esiste l'asse polmoni intestino esiste anche l'asse intestino cervello. I probiotici possono stimolare la produzione di importanti neurotrasmettitori come dopamina, serotonina e GABA, con benefici in caso di depressione, ansia e stress. Non solo, alcune alterazioni nel microbiota intestinale possono dar luogo a infiammazioni a livello del cervello, che a loro volta possono essere, sul lungo periodo, l'anticamera di malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer. Quindi, agire sul microbiota, equilibrandolo, avrebbe benefici anche sulla salute del cervello. Questo sta trovando conferma grazie a recenti ricerche scientifiche. Infatti, è stato osservato che l'assunzione dei probiotici Lactobacillus acidophilus e L. rhamnosus negli animali ha permesso di ridurre l'accumulo di placche di proteine beta amiloidi nell'ippocampo, che è la prima regione cerebrale colpita dalla neurodegenerazione. Questo risultato è davvero notevole, soprattutto alla luce di una recentissima ricerca scientifica apparsa pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista Nature Medicine grazie al lavoro di un team americano della University of Pittsburgh (Pascoal et al, Nature Medicine, 2021). I ricercatori hanno osservato che l'infiammazione cerebrale è proprio la miccia che scatena lo sviluppo della malattia neurodegenerativa dell'Alzheimer.

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