Mangiare mele fa bene, lo sapevano anche i nostri nonni forti del detto una mela al giorno toglie il medico di torno. Ma oggi, grazie alla scienza, è finalmente possibile capire fino in fondo quanto effettivamente una mela sia salutare, capace di dialogare con le nostre cellule, riprogrammarle e spegnere così i focolai di infiammazione che, se lasciati liberi di agire possono, sul lungo periodo, aumentare il rischio di degenerazioni cellulari, depressione, malattie cardiovascolari, diabete e indebolimento del sistema immunitario. Questo emerge da una recentissima ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Biomedicines grazie al lavoro di un team italiano dell'Università di Ferrara (Trentini et al, Biomedicines, 2022).
Piccoli messaggi in bottiglia scambiati tra cellule
Non dobbiamo pensare al nostro corpo come costituito da cellule chiuse nel loro piccolo scompartimento e incapaci di comunicare. Al contrario, le nostre cellule si parlano e lo fanno attraverso diversi meccanismi. Uno di questi sistemi di comunicazione è dato dagli esosomi, che sono vescicole, cioè specie di sacche, che contengono al loro interno un'informazione, generalmente istruzioni per modificare il comportamento della cellula che riceverà il messaggio. Anche le piante hanno vescicole simili a quelle che usano le cellule per comunicare. Esempi di queste vescicole sono stati trovati nel limone, nelle fragole, nei semi di girasole e, appunto, nelle mele. Queste vescicole vegetali superano la barriera dello stomaco e, come evidenziato da ricerche precedenti, entrano poi in circolo. Queste vescicole sono molto simili agli esosomi umani e mostrano un'azione antinfiammatoria e antiossidante. Proprio per meglio comprendere questa azione gli scienziati hanno studiato l'interazione tra esosomi delle mele, un frutto che consumiamo abitualmente e che si trova con grande facilità nei negozi, e cellule del sistema immunitario.
Come le mele riescono a spegnere l'infiammazione
Gli esosomi sono stati ottenuti da un tipo di mela della varietà Golden. I ricercatori hanno quindi posto in contatto, in laboratorio, questi esosomi con cellule umane del sistema immunitario. Per prima cosa è stato possibile osservare che esiste un'interazione tra questi esosomi e le cellule e che questa interazione è sicura e non dannosa. In seguito, gli scienziati hanno ricreato un ambiente infiammatorio. Le cellule del sistema immunitario si sono subito attivate producendo sostanze pro infiammatorie, andando così di fatto a nutrire il processo infiammatorio stesso. Quello che i ricercatori hanno osservato ponendo in contatto con le cellule gli esosomi delle mele è stato davvero affascinante. Gli esosomi sono stati in grado di dialogare in modo attivo con le cellule umane e riprogrammarle, favorendo lo spegnimento dei processi infiammatori con una riduzione delle sostanze pro infiammatorie rilasciate e stimolando l'azione dei processi di riparazione e rigenerazione. Un effetto benefico e antinfiammatorio degli esosomi delle mele è stato osservato sia nelle prime fasi dell'infiammazione che in quelle successive.
Conclusioni
Ecco un'ulteriore conferma che le mele sono preziose per la nostra salute. Le mele, infatti, sono particolarmente ricche di esosomi e svolgono un ruolo attivo e ben dimostrato che consiste nel parlare con il sistema immunitario, stimolando la sua azione volta a spegnere l'infiammazione. Ecco perché un apporto regolare di mele, come suggerisce lo studio, permette di assumere ogni giorno piccole dosi di sostanze antinfiammatorie, assicurando il controllo dei processi infiammatori.