Negli ultimi anni diversi studi scientifici si sono focalizzati su possibili rimedi e cure per trattare, o almeno arginarem la malattia degenerativa dell’Alzheimer. Questa malattia è caratterizzata da accumuli nel cervello di particolari proteine chiamate beta amiloidi e da elevati valori di acetilcolinesterasi, che indicano alterazioni nelle sinapsi cerebrali e un calo di neuro trasmettitori. Recenti ricerche hanno però evidenziato come alcuni oli essenziali ed erbe aromatiche della famiglia delle Labiateae o Lamiaceae abbiano un’azione protettiva sul cervello. Questo è quanto emerge da un lavoro pubblicato pochi mesi fa da un team di scienziati russi e australiani sulla rivista Neural Regeneration Research (Agatonovic-Kustrin et al, 2019).
Gli scienziati hanno osservato che inalare un mix benefico dato dagli oli essenziali di camomilla, maggiorana, lavanda e rosmarino può aiutare a placare l’agitazione che spesso accomuna chi soffre di Alzheimer. Ma i benefici di erbe e oli essenziali non si fermano qui, infatti, come emerge dallo studio, l’olio essenziale di timo presenta delle sostanze, chiamate monoterpeni, come timolo, linolo e carvacrolo, che contribuiscono ad inibire l’acetilcolinesterasi con un effetto protettivo contro l’Alzheimer. Questa azione è stata osservata anche con l’utilizzo dell’olio essenziale di salvia spagnola, nome scientifico Salvia lavandulaefolia, e di lavanda. Per quanto riguarda le piante aromatiche, le erbe della famiglia delle Lamiaceae quali menta piperita, origano, basilico, rosmarino, salvia, timo e lavanda, sia nella forma fresca che essiccata in polvere, hanno mostrato un’azione neuroprotettiva. In particolare, la salvia, grazie al suo contenuto in acido rosmarinico, contribuisce a proteggere dai danni neurologici indotti dalle proteine beta amiloidi, dai radicali liberi e da mutazioni del DNA. Gli scienziati sono arrivati alla conclusione che consumare ogni giorno erbe contenenti acido rosmarinico, come appunto le piante appena elencate, possa diminuire il rischio di demenza. L’acido rosmarinico inibisce, infatti, il deposito di accumuli di proteine beta amiloidi.
Ecco quindi un’ulteriore prova che le scelte di vita e a tavola possono giocare un ruolo importante sulla salute, non solo del corpo, ma anche del cervello. Lo studio suggerisce anche che, per avere un’azione protettiva sul cervello e di stimolo alla memoria ancora più potente, è possibile sfruttare la sinergia tra alimentazione e aromaterapia. Quindi può essere una buona scelta non solo portare in tavola ogni giorno le erbe aromatiche ma anche utilizzare gli oli essenziali proposti in questo articolo. Gli oli essenziali possono essere sia diffusi nell’ambiente che applicati con massaggi, infatti i terpeni, le sostanze che determinano il loro effetto benefico, entrano nel corpo sia attraverso l’inalazione che con l’assorbimento da parte della pelle.