Pane e pasta? Certo, ma integrali! Per la prima volta, infatti, uno studio ha osservato che un’elevata assunzione di cereali raffinati sotto forma, per esempio, di pane, pasta, riso e brioche preparati con farina raffinata può aumentare il rischio di infarto, oltre che stimolare l’aumento di peso e del giro vita. Questo è quanto emerge da una recentissima ricerca pubblicata sulla rivista The British Medical Journal da un team canadese (Swaminathan et al, BMJ, 2021).
Lo studio Prospective Urban Rural Epidemiology è una grande ricerca attualmente in corso su più di 140000 persone in 17 paesi del mondo. Lo studio è partito nel 2002 e ha lo scopo di valutare come i comportamenti e le scelte di vita possono influenzare la salute cardiovascolare. Gli scienziati canadesi hanno quindi attinto a questi dati per studiare la relazione tra consumo di cereali raffinati e non raffinati sul cuore, prendendo in considerazione un periodo medio di dieci anni e 137130 persone. Quello che è emerso è che chi consuma più porzioni di cereali raffinati e farine bianche, più di sette porzioni al giorno o 350 grammi, presenta, rispetto a chi ne consuma meno di 50 grammi al giorno, un rischio del 27% maggiore di sviluppare malattie cardiache. Non solo, questo stesso gruppo presenta anche un rischio aumentato del 47% di sviluppare un ictus. In generale, maggiore è il consumo di cereali raffinati e maggiore è anche la pressione sanguigna. Invece, per quanto riguarda il consumo di carboidrati nella versione integrale, non è stato osservato nessun aumento di rischio cardiovascolare.
Pertanto, per la salute del cuore è una buona scelta preferire i cereali e le farine integrali. Anche perché, come è stato osservato, all’interno di una dieta sana e varia che si ispira a quella Mediterranea, una riduzione del consumo di pane bianco ha portato ad una riduzione del peso corporeo e della circonferenza vita. Infatti, cereali e farine raffinati fanno aumentare la glicemia, a sua volta il corpo risponde con un aumento dell’insulina circolante, questo porta a una quantità di zuccheri nel sangue troppo bassa. Come conseguenza il corpo accumula grassi e aumenta la fame e la voglia di mangiare altro cibo, anche se in realtà non ce ne sarebbe bisogno. Aumenta così il rischio di obesità e grasso addominale, che è il tipo di grasso più pericoloso in quanto capace di indurre l’infiammazione cronica, che a sua volta indebolisce il sistema cardiocircolatorio.