Per una bocca e gengive in salute non solo spazzolino e filo interdentale ma anche … olio di cocco! L'olio di cocco, infatti, usato per sciacquare la bocca nella pratica chiamata oil pulling aiuta a ridurre la placca dei denti, il sanguinamento e le infiammazioni a carico delle gengive. Questo è quanto risulta da una recente ricerca scientifica pubblicata sulla rivista European Journal of Dentistry da parte di un team italiano dell'Università La Sapienza di Roma (Ripari et al, Eur J Dent, Oct 2020).
Gengivite, cos'è e come contrastarla
La gengivite è un'infiammazione reversibile delle gengive causata, in genere, dalla placca batterica. La gengivite può provocare sanguinamento delle gengive, gonfiore, aumentata sensibilità al caldo e al freddo e alito cattivo. Per contrastare la gengivite un ruolo chiave è giocato dall'igiene orale, sia quotidiana che eseguita da professionisti. Tra le buone pratiche di igiene dobbiamo annoverare anche l'oil pulling.
Oil pulling e le proprietà dell'olio di cocco
L'oil pulling è una tecnica ayurvedica che consiste nell'assumere, tenendo in bocca senza ingoiare, un cucchiaio di un olio vegetale, come gli oli di sesamo, girasole e, appunto, cocco, e sciacquare la bocca per almeno una decina di minuti con questo olio. Poi si sputa e si fa ancora un veloce risciacquo con acqua calda. L'olio di cocco non viene utilizzato molto in cucina per l'alta quantità di grassi saturi, tuttavia, è notevole la presenza di acido laurico che si contraddistingue per la sua azione antivirale, antimicotica ma anche antibatterica contro un vasto numero di patogeni responsabili, per esempio, di ulcere gastriche, sinusiti, infezioni del tratto urinario e carie. Ecco quindi che gli scienziati hanno testato gli effetti dell'olio di cocco sulla salute orale.
L'esperimento
Sono stati reclutati venti volontari tra i 18 e i 35 anni con una lieve gengivite. I volontari sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stato chiesto di eseguire sciacqui per almeno cinque o dieci minuti con olio di cocco ogni sera dopo la pulizia dei denti con lo spazzolino e il filo interdentale. Il secondo gruppo invece non doveva svolgere altre azioni oltre alla normale igiene quotidiana. Sia prima dell'esperimento che dopo dieci e trenta giorni è stata valutata la salute orale di tutti i partecipanti allo studio, misurando la quantità di placca, il sanguinamento gengivale, osservando un'eventuale presenza di recessione gengivale e mobilità dei denti. Quello che è emerso è che, nel gruppo che si era sottoposto all'oil pulling, è stato possibile registrare una riduzione significativa sia nella presenza di placca che nel sanguinamento gengivale, dati che indicano un calo nell'infiammazione delle gengive. Non solo, il trattamento con olio di cocco ha mostrato anche di ridurre l'alitosi nella metà dei partecipanti. Infine, non sono stati registrati effetti collaterali causati dall'olio di cocco, che non ha alterato i sapori né ha provocato allergie.
Come agisce l'olio di cocco
La spiegazione di quanto osservato è che l'olio di cocco, grazie alle sue proprietà antiossidanti, danneggia le pareti cellulari dei batteri, permettendo la loro inattivazione. Non solo, sembra anche che l'olio, durante la pratica dell'oil pulling, formi un film oleoso su denti e gengive riducendo la capacità di batteri e placca di attaccarsi. Lo studio è certamente molto piccolo, ha coinvolto infatti solo venti persone, ma in ogni caso molto interessante. Come però sottolineato dagli stessi autori dello studio, altre ricerche seguiranno per comprendere l'esatto meccanismo di azione dell'olio di cocco sulle gengive.