Il microbiota è l’insieme dei batteri che popolano il nostro intestino. Un microbiota in salute che presenta una variegata popolazione di batteri è la base di un corpo in salute. Per quanto riguarda l’infezione da nuovo coronavirus, studi precedenti avevano già ipotizzato che il microbiota potesse influenzare la risposta del sistema immunitario. Oggi, un’altra ricerca conferma questo, arrivando ad affermare che lo stato di salute del microbiota può determinare anche la gravità dell’infezione da nuovo coronavirus, qualora il virus entri nel corpo. Questa ricerca è il frutto del lavoro di un team coreano ed è stata pubblicata sulla rivista mBio (Kim, mBio, 2021).
Che cosa determina la gravità dell’infezione da nuovo coronavirus una volta che questo è entrato nel corpo? Fino ad ora gli scienziati hanno osservato che alcune condizioni come età, obesità, diabete e ipertensione possono giocare un ruolo. Tutte queste condizioni si accompagnano spesso a un microbiota alterato. Non solo, è stato anche osservato che sintomi intestinali sono associati a complicanze nell’evoluzione dell’infezione virale. Pertanto, è possibile che sbilanciamenti nel microbiota possano influenzare il decorso del nuovo coronavirus. Gli autori dello studio ritengono che un microbiota sbilanciato possa infatti permettere l’accesso al virus al tratto digestivo e agli organi interni, che sono più vulnerabili dal momento che presentano sulla loro superficie delle particolari proteine, chiamate ACE2, che sono un target del nuovo coronavirus. Questa ipotesi è supportata dal fatto che è stato rilevato che in pazienti COVID il microbiota si presenta più povero rispetto al microbiota di persone sane. In particolare, mancano alcuni batteri buoni preposti alla produzione di butirrato, un acido grasso a catena corta, che gioca un ruolo essenziale per quanto riguarda la salute intestinale, dal momento che rinforza la barriera dell’intestino proteggendo questo organo da minacce esterne da parte di patogeni. Quindi, questo fa pensare che il comportamento del nuovo coronavirus miri a indebolire il microbiota per potersi così diffondere anche agli organi interni. Come sottolinea lo stesso autore dello studio, questa ipotesi ha bisogno di ulteriori conferme, ma questo vorrebbe dire che un’utile prevenzione potrebbe essere agire sulla dieta garantendo un costante apporto di fibre, probiotici e prebiotici in modo da rinforzare il microbiota e scongiurare, in caso di infezione, un decorso complesso. In ogni caso, prendersi cura del microbiota non ha benefici solo per quanto riguarda la lotta al nuovo coronavirus, ma anche per la lotta ai tumori, alla depressione e persino alle neurodegenerazioni. Tanti motivi in più per garantirsi ogni giorno alimenti come yogurt con probiotici, legumi, orzo e grano integrali, frutta e verdura come banane, carciofi, cipolla, aglio, topinambur e asparagi.