Più aumenta la pressione sanguigna, già da giovani, più il nostro cervello invecchia. Si stima che un punto di pressione sanguigna in più rispetto ai valori considerati ottimali voglia dire una settimana di cervello più vecchio. Occorre quindi iniziare a tenere sotto controllo la pressione sanguigna fin dai 20 anni e mettere in campo dieta, stile di vita e rimedi per evitare un aumento dei valori di pressione sanguigna. Questi sono i risultati di uno studio, recentissimo e molto affascinante, pubblicato sulla rivista Frontiers in Aging Neuroscience da parte di un team dell'Australian National University di Canberra (Cherbuin et al, Front. Aging Neurosci., Oct 2021).
La pressione sanguigna e il cervello
Elevati valori di pressione sono un rischio per la salute e aprono la strada a diverse malattie, come infarti o ictus. Ma l'ipertensione è anche un fattore di rischio per la demenza. Tuttavia, ad oggi, non era ancora stato possibile comprendere a partire da quale età valori elevati di pressione sanguigna inizino ad avere un impatto sulla salute cerebrale. Per rispondere a questa domanda gli scienziati della ricerca di cui parliamo oggi hanno ideato un grande studio.
Valori ottimali di pressione sanguigna rallentano l'invecchiamento cerebrale
Sono state reclutate più di 900 persone, divise tra persone di mezza età tra i 44 e i 46 anni e più anziane tra i 60 e i 64 anni. Tutti i volontari si presentavano all'inizio dello studio in buona salute, sia fisica che mentale. Per un periodo di 12 anni i volontari sono stati seguiti dai ricercatori, che ne hanno valutato la pressione sanguigna e lo stato di salute del cervello. Quest'ultimo è stato misurato attraverso esami di risonanza magnetica e l'applicazione di un algoritmo che ha confrontato migliaia di immagini cerebrali con quelle ottenute nel corso dell'esperimento. Quello che è emerso è che l'età cerebrale non è uguale all'età anagrafica e che un grande ruolo viene giocato proprio dalla pressione sanguigna. Non solo, occorre prestare attenzione anche quando i valori di pressione sanguigna sono considerati normali ma poco al di sopra dei valori ottimali, in quanto il lento lavorio della pressione del sangue sul cervello inizia fin da giovani. Infatti, i ricercatori hanno osservato che, nelle persone di mezza età, un punto di pressione sanguigna in più rispetto ai valori ottimali, fissati a 110/70, corrisponde a una settimana di invecchiamento cerebrale in più. Ne consegue che chi si presenta con valori di pressione considerati al limite ma non ancora catalogati come ipertensione, come 135/85, avrà un cervello di sei mesi più vecchio rispetto a chi ha valori di pressione sanguigna ottimali. Forse questo può sembrare poco a prima vista, dal momento che in caso di Alzheimer si può avere fino a 7 anni di cervello più vecchio. Tuttavia, bisogna sottolineare che quanto osservato è riferito a persone ancora giovani e che il lavorio della pressione sul cervello è destinato ad aumentare. Non solo, se a questo si aggiungono altri fattori di rischio allora il rischio di sviluppare demenza può, sul lungo periodo, aumentare.
Conclusioni
Quindi, quanto giovane sarà il nostro cervello fra qualche anno dipende da come stiamo adesso. Ecco perché è importante prendersi cura di sé e della propria salute, con una dieta sana e varia e uno stile di vita attivo, allo scopo anche di tenere sotto controllo i valori di pressione e proteggere la salute cerebrale.