Una vitamina da non farsi mai mancare? Senza dubbio la vitamina D, la cui importanza risulta sempre più chiara grazie alle diverse ricerche i cui risultati stanno venendo pubblicati nelle ultime settimane sulle riviste del settore. Infatti, come emerge da uno studio molto recente apparso sul giornale Gastroenterology grazie al lavoro di un team della Harvard TH Chan School of Public Health, Boston (Kim et al, Gastroenterology, 2021), la vitamina D, assunta con la dieta, aiuta a prevenire i tumori del colon e i polipi intestinali. In più, la vitamina D supporta il sistema immunitario, soprattutto quello delle vie aeree, e livelli adeguati di questa vitamina proteggono dal rischio di avere complicanzi gravi in caso di infezione da coronavirus (Shah et al, QJM, 2021 - Teama et al, Sci Prog, 2021).
Vitamina D e colon
Le degenerazioni cellulari e i polipi del colon sono in aumento nella popolazione più giovane, sotto i 50 anni. La vitamina D ha mostrato, in laboratorio, di contrastare i tumori del colon. Non solo, dalle analisi del sangue effettuate su vasti campioni di popolazione, è risultato che le quantità di vitamina D sono in diminuzione, a causa di una riduzione nella popolazione in generale, ma soprattutto negli adulti sotto i 50 anni, del consumo di alimenti contenenti vitamina D come pesce, funghi, uova e latte. Pertanto, i ricercatori di Harvard si sono chiesti se la carenza di vitamina D poteva spiegare questo aumento di casi di tumori e polipi al colon. Per comprendere questo aspetto, gli scienziati si sono basati sui dati riguardanti salute, dieta e stile di vita di 94205 persone di età compresa tra 25 e 42 anni, partecipanti a un grande studio iniziato nel 1989 e chiamato Nurses' Health Study II. I volontari sono stati seguiti fino al 2015 e quello che è emerso è che coloro che presentavano livelli più alti di vitamina D avevano anche un rischio significativamente inferiore di sviluppare tumore al colon e polipi intestinali. In particolare, è stato osservato che l'introduzione di 300 IU, o più, di vitamina D al giorno, corrispondenti a tre bicchieri di latte, ha portato ad una riduzione del 50% di ammalarsi di tumore al colon. È importante però sottolineare che questo effetto protettivo è stato osservato soprattutto per quanto riguarda la vitamina D assunta con la dieta e non tramite integratori, anche se questo punto non è stato chiarito dai ricercatori. Pertanto, altri studi dovranno seguire per far luce su questo aspetto e per comprendere se l'effetto protettivo della vitamina D si può osservare anche in persone con più di 50 anni di età.
Vitamina D e sistema immunitario delle vie respiratorie
La vitamina D gioca un ruolo chiave nella regolazione del sistema immunitario. Soprattutto, aiuta ad evitare che si assista, in caso di infezione, ad una produzione esagerata di sostanze pro infiammatorie, la famosa tempesta citochinina, che può causare gravi danni come la formazione di trombi. Non solo, diversi studi hanno mostrato che una carenza di vitamina D è associata ad un aumento del rischio di infezione delle vie respiratorie. Quindi, i ricercatori hanno analizzato il legame tra vitamina D ed effetti del coronavirus in caso di infezione. Quello che è emerso è che bassi valori di vitamina D sono associati ad una durata maggiore della malattia e a ospedalizzazione più lunga. Una spiegazione viene fornita dagli stessi ricercatori che osservano che la vitamina D è in grado di fornire protezione ai polmoni in caso di infezione acuta aumentando l'espressione della proteina ACE2. In caso di infezione da coronavirus invece ACE2 viene ridotta, portando ad un aumento del rischio di edema polmonare, stress ossidativo, infiammazioni e fibrosi. Questi risultati si sono osservati sia nella popolazione adulta che nei bambini.