Esporsi per brevi periodi al sole, seguire una dieta varia e bilanciata che includa alimenti come salmone, sardine, funghi e uova, e, in alcuni casi, ricorrere anche a integratori specifici, l'importante è garantirsi un apporto costante di vitamina D. La vitamina D, infatti, supporta il sistema immunitario, protegge il cuore e contrasta le degenerazioni cellulari. E da oggi sappiamo che contribuisce a preservare la salute degli occhi, riducendo il rischio di occhio secco, glaucoma, progressione della miopia ma anche infiammazioni a carico dell'occhio come le uveiti. Questo emerge da una recentissima review apparsa sulla rivista International Journal of Molecular Science (Chan et al, Int J Mol Sci, 2022).
Vitamina D, la vitamina della salute
La vitamina D è considerata la vitamina di lunga vita, e a ragione. Quando la vitamina D non è carente all'interno dell'organismo, essa contribuisce a rinforzare le difese immunitarie, contrasta le infiammazioni e le degenerazioni cellulari, favorendo l'apoptosi, che è la morte programmata delle cellule malate, e inibendo l'angiogenesi, che è la formazione di nuovi vasi sanguigni che porterebbero nutrimento al tumore. Invece, bassi livelli di vitamina D sono associati ad un rischio aumentato di sviluppare malattie cardiovascolari, ipertensione, tumori e diabete. Diversi studi si sono focalizzati anche sulla capacità della vitamina D di proteggere la vista. La review di cui parliamo oggi ha raccolto, comparato ed analizzato i risultati di ben 162 ricerche. Ecco cosa è emerso.
Vitamina D e salute degli occhi
La sindrome dell'occhio secco è una condizione che interessa fino al 12% della popolazione a livello mondiale. L'occhio secco si accompagna a infiammazione oculare e disturbi nella visione. Studi hanno dimostrato che la vitamina D protegge dalla sindrome dell'occhio secco. Ma l'azione della vitamina D riguardante l'occhio secco non è solo preventiva. Esiste un'importante evidenza, infatti, che l'assunzione di vitamina D attraverso integratori possa persino migliorare la sindrome dell'occhio secco se già presente. La vitamina D riduce anche il rischio di retinopatia diabetica, una complicazione del diabete 1 e 2 a carico dei vasi sanguigni della retina. La vitamina D conferisce protezione anche dal glaucoma, una condizione che, se non trattata, può portare alla morte delle cellule dei gangli della retina e ad una perdita della vista. Non solo, la vitamina D ha mostrato anche una moderata protezione nei confronti della degenerazione maculare. Si ritiene che questo sia da ricondursi alla capacità della vitamina D di inibire l'angiogenesi, e cioè in questo caso la formazione di nuovi vasi sanguigni a livello della macula. Poi, la quantità di vitamina D presente è inversamente proporzionale alla progressione della miopia anche se in questo caso ancora non è ancora chiaro il collegamento. Infine, la vitamina D, grazie alla sua azione antinfiammatoria, sembra proteggere l'occhio anche da infiammazioni come le uveiti. Infatti, bassi livelli di vitamina D sono associati ad un rischio maggiore di incorrere in uveiti. Non solo, l'assunzione di vitamina D durante un'uveite attiva ha mostrato di ridurne i sintomi e migliorarne il decorso.
Conclusioni
Abbiamo visto tante buone ragioni per assicurarci un apporto adeguato di vitamina D. Oltre alla salute del sistema immunitario, del cuore e dell'intero organismo anche la vista trae beneficio dalla presenza di questa vitamina. In base a studi, per ottenere un giusto apporto di vitamina D sono sufficienti da 5 a 30 minuti di esposizione al sole di viso, braccia, gambe o schiena senza protezioni, tenendo sempre le palpebre abbassate ed evitando le ore centrali della giornata per proteggere occhi e pelle dai danni dei raggi UV. La vitamina D è assunta anche con la dieta. Da qui l'importanza di non farsi mancare alimenti come alcuni tipi di pesce, quali trota, salmone e sardine, i funghi, uova, latte e latticini fortificati e, in misura minore, anche la cioccolata fondente. In alternativa, dopo averne parlato con il proprio medico, è anche possibile ricorrere a integratori di vitamina D.