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Vitamina K, la vitamina che protegge le ossa dal rischio di fratture

Vitamina K, la vitamina che protegge le ossa dal rischio di fratture

dicembre 29, 2022
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Broccoli, cavoli, lattuga e spinaci, ecco gli alimenti da non farsi mancare! Questi ortaggi, infatti, contrastano i tumori, le infiammazioni e da oggi sappiamo anche che proteggono la salute delle ossa, riducendo il rischio di fratture e ospedalizzazione. Questo emerge da una recentissima ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Food and Function grazie al lavoro di un team australiano della Edith Cowan University di Perth (Sim et al, Food and Function, 2022).

Fragilità ossea e fratture

Rompersi un osso non è un'esperienza piacevole, ancora di più se questo accade in tarda età. Purtroppo, con l'invecchiamento, il rischio di fragilità ossea, instabilità nell'equilibrio e fratture è più probabile, aumentando anche la possibilità di venire ospedalizzati e di osservare un peggioramento nella propria qualità di vita. Esistono però degli interventi a livello di alimentazione che possiamo mettere in campo fin da ora per assicurare alle nostre ossa più salute in futuro. Questo è l'argomento della ricerca di cui parliamo oggi.

Vitamina K e ossa, lo studio

Gli scienziati hanno analizzato i dati di salute e stile di vita di 1373 donne, tutte sopra i 70 anni, partecipanti al grande studio Perth Longitudinal Study of Aging Women, che le ha seguite per ben 15 anni. In particolare, i ricercatori hanno messo in relazione l'apporto di vitamina K attraverso l'alimentazione e il rischio di fratture ossee. Ebbene, quello che è emerso è che coloro che si assicuravano un apporto giornaliero, attraverso l'alimentazione, di almeno 100 microgrammi di vitamina K avevano una probabilità del 31% inferiore di rompersi un osso rispetto a chi presentava un apporto giornaliero di vitamina K al di sotto di 60 microgrammi. I risultati più importanti si sono osservati restringendo l'analisi alle fratture del bacino. Un apporto di più di 100 microgrammi di vitamina K ha portato infatti ad una riduzione del rischio di fratturarsi il bacino di quasi il 50% rispetto a chi introduce con la dieta una quantità inferiore di vitamina K. Questi risultati sono spiegati con il fatto che la vitamina K attiva i processi per cui alcune proteine ossee, come l'osteocalcina, che aumenta la resistenza dell'osso, vengono rese utilizzabili dalle ossa. Tuttavia, questo avviene solo quando la vitamina K supera un certo livello, collocato dagli scienziati a 100 microgrammi giornalieri. Non solo, la vitamina K inibisce anche i processi di riassorbimento ossei, che, se prevalgono sulla nuova formazione di tessuto osseo, aumenterebbero la fragilità ossea. Infine, oltre a questo, la vitamina K ha mostrato anche di migliorare la salute cardiovascolare.

Conclusioni

Ecco un'altra prova che una dieta sana e varia protegge la nostra salute, anche quella delle ossa, garantendo una migliore qualità di vita. E il bello è che questi benefici si possono ottenere con piccoli accorgimenti. Infatti, per assicurarsi 100 mg di vitamina K, che, come abbiamo visto, sono la quantità minima per attivare i processi che garantiscono ossa sane e forti, è sufficiente mangiare una porzione, circa 75 grammi, di spinaci, cavoli o broccoli. Altre fonti di vitamina K sono la lattuga, alcune alghe, come l'alga wakame, e il tè verde.

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