Lo yoga non è una moda, è una disciplina che, con una sequenza di asana, o posizioni yoga, porta beneficio sia al corpo che alla mente. I muscoli si allungano, le articolazioni diventano più mobili e la colonna vertebrale più flessibile, la pelle aumenta la sua elasticità ed è come un vero processo di ringiovanimento! Persino la salute del cuore risulta protetta. Ma non è finita qua. Infatti, anche la mente trae giovamento dallo yoga, liberandosi dei pensieri ossessivi, rimanendo nel qui e ora e riuscendo a contrastare l’ansia e le preoccupazioni. Quanto appena affermato è stato oggetto di studi molto recenti. Una ricerca è apparsa sulla prestigiosa rivista Jama Psychiatry da un team americano (Simon et al, JAMA Psychiatry, Aug 2020). Un altro lavoro è stato invece presentato pochi giorni fa all’ESC (European Society of Cardiology) Congress 2020 da un gruppo di scienziati indiani.
Nel primo studio, gli scienziati hanno reclutato 226 persone, tra uomini e donne, con disturbo d’ansia. I partecipanti allo studio sono stati divisi in tre gruppi, al primo gruppo è stato chiesto di partecipare a sedute di psicoterapia cognitivo comportamentale, al secondo gruppo a lezioni di yoga che comprendevano sia tecniche di respirazione, o pranayama, che asana, al terzo a lezioni di gestione dello stress. Dopo tre settimane, sia le persone che avevano partecipato alle sedute di yoga sia le persone che avevano frequentato i corsi di psicoterapia cognitivo comportamentale presentavano un netto miglioramento dei sintomi legati alle crisi d’ansia, in particolare il 54% e il 71% delle persone rispettivamente. Invece, solo il 33% di chi aveva partecipato ai corsi di gestione dello stress era riuscito a migliorare la condizione d’ansia. Pertanto, sul breve periodo lo yoga si dimostra uno strumento semplice e a portata di tutti per contrastare in modo efficace l’ansia. Tuttavia, sul lungo periodo, si parla di circa 6 mesi, solo il gruppo che aveva partecipato alla psicoterapia cognitivo comportamentale presentava ulteriori miglioramenti.
Nel secondo studio, i ricercatori hanno reclutato 538 pazienti, tutti con fibrillazione atriale, una condizione che include palpitazioni, mancanza di respiro, stanchezza ma anche ansia in chi ne soffre. Per 12 settimane i partecipanti alla ricerca non hanno praticato yoga. Per le successive 16 settimane invece è stato chiesto ai volontari di partecipare a lezioni di yoga a giorni alterni e di ripetere anche a casa gli esercizi appresi. Tutti i sintomi e gli episodi di fibrillazione sono stati segnati su un diario. Al termine della ricerca, quello che è emerso è che durante le 16 settimane di yoga i volontari hanno presentato un generalizzato miglioramento in tutte le aree. Per esempio, una netta riduzione degli episodi di fibrillazione passati da 15 nel periodo senza yoga a 8 nel periodo con gli esercizi yoga. Ma anche la pressione sanguigna ha presentato un miglioramento, riducendosi di circa 11 mmHg.