La leggenda di Babushka

Will e Joy erano intenti a camminare su uno dei canali ghiacciati che attraversano San Pietroburgo. Era divertente passare sotto i ponti e ammirare scorci di città, come l'incredibile Chiesa del Salvatore che con le sue cupole verdi, azzurre e oro si stagliava nel cielo invernale. Ad un certo punto, però, i nostri due eroi, completamente intirizziti, decisero di trovare riparo in qualche negozio o locale. Trovarono una vecchia libreria aperta e anche abbastanza vuota e così Will e Joy entrarono. File di scaffali straripavano di libri, alcuni moderni, altri decisamente più antichi. Will, incuriosito, iniziò a girare tra gli scaffali quando vide un vecchio libro illustrato a mano aperto su un leggio. Era scritto in cirillico e quindi impossibile da comprendere per Will ma l'immagine era chiara, rappresentava una vecchia signora che, curva sotto il peso di un sacco, avanzava nella notte verso una stella così luminosa che rischiarava le tenebre. Quella è la leggenda di Babushka! Disse una voce alle spalle di Will. Era il proprietario del negozio, che iniziò a narrare a Will la magica storia di Babushka. Tanto tempo fa, in un paesino non lontano da San Pietroburgo, viveva un'anziana signora, Babushka, che aveva la casa più ordinata e pulita di tutta la Russia. A Babushka piaceva lavare e lucidare, le era rimasto solo questo dopo che il figlio se ne era andato tanti anni prima. Una sera, Babushka sentì bussare alla porta, erano tre stranieri, vestiti con tuniche e turbanti, arrivati a dorso di cammello che era carico di oro, incenso e mirra. I tre uomini chiesero ospitalità per una notte, erano in cammino da tante settimane ed erano esausti. Babushka offrì loro da mangiare e un letto dove dormire. Il giorno dopo i tre uomini dissero a Babushka che stavano seguendo una stella che li avrebbe portati dove era nato un bambino speciale, il re del cielo e della terra, e chiesero a Babushka di seguirli. Ma la donna non volle. Quando però gli uomini se ne furono andati Babushka sentì che doveva andare anche lei. In un angolo aveva ancora conservato i giochi di suo figlio, erano sporchi e impolverati ma sarebbero stati un fantastico regalo per il neonato. Fu così che Babushka passò tre giorni a pulire i giocattoli e poi finalmente si mise in cammino. Seguì la stella e camminò fino a consumarsi le scarpe. Quando finalmente arrivò a Betlemme però non c'era più nessuno, il bambino era stato portato via dai suoi genitori. Da quel giorno Babushka decise di regalare ogni anno a tutti i bambini del mondo i doni che non era riuscita a dare al piccolo Gesù. Mmm… pensò Will, ma Babushka, allora, è la Befana! Che storia affascinante, non vedo l'ora di raccontarla ai miei figli e così dicendo sentì una lacrima scendere lungo la guancia, la asciugò velocemente e decise che non ci avrebbe più pensato, doveva rimettersi in cammino…

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