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Natale londinese

L'abete illuminato, dall'alto dei suoi venti metri di altezza, sembrava scrutare ogni cosa che si aggirava per Trafalgar square. Will aveva letto che si trattava di un abete norvegese che, ogni anno, veniva scelto con largo anticipo e con grande cura nelle foreste intorni a Oslo e donato dai Norvegesi all'Inghilterra come ringraziamento per il supporto dato durante la Seconda Guerra Mondiale. Certo era che Londra era un incanto in questo periodo natalizio ed elaborate decorazioni realizzate con lumini facevano da cornice alla passeggiata di Will e Joy per le strade del centro. Agli angoli delle strade Babbi Natale barbuti ridevano di gusto distribuendo piccoli doni e prendendo in braccio i bambini per le fotografie di rito. Affamati e anche un poco infreddoliti, Will e Joy si rifugiarono in una locanda. Un bel fuoco ardeva nel camino vicino al loro tavolo e i nostri due amici facevano a turno per scaldarsi chi le mani chi le zampe in quel piacevole tepore. L'oste, sorridendo, spiegò loro che in quel camino, come voleva la tradizione, bruciava anche un pezzo di legno risalente al Natale precedente. In quel momento, tra grida e schiamazzi, si precipitò nella locanda anche una bambina, la figlia dell'oste. Tra le mani Margareth, questo il nome della bambina, teneva dei curiosi tubi foderati con carta come se fossero delle grandi caramelle. Oh, supplicò Margareth rivolgendosi a Will, anche se non è ancora Natale apriamo i Christmas crackers? I cosa? Chiese Will. L'oste spiegò che era una tipica tradizione natalizia inglese, assolutamente da provare. Fu così, che, intorno al tavolo di Will, si sedettero l'oste, la moglie e Margareth. Ognuno dei commensali incrociò le braccia davanti al petto, tenendo con la mano destra il proprio cracker e con la sinistra quello del vicino. Will li imitò. Bene, disse l'oste, e ora tiriamo il cracker che è nella mano sinistra. Tutti tirarono e i crackers si spezzarono emettendo tanti piccoli botti, inutile dire che Joy si rifugiò come un razzo sotto il tavolo. E da ogni cracker uscirono una polvere di stelle dorata e scintillante e un bigliettino con una piccola frase. Nel cracker di Will c'era una scritta molto semplice che sembrava proprio indirizzata a lui, che cercava in questo viaggio in tutti gli angoli del globo la felicità, Goditi le piccole cose. Beh, la soluzione non poteva certo essere così semplice, no? Altrimenti tutti sarebbero felici, pensò Will, già pregustando la prossima tappa del suo viaggio.

Mince Pie per il tè delle cinque

Un'altra tradizione natalizia inglese è, il giorno di Natale, riunire tutta la famiglia per il famoso tè delle cinque inglese servendo un dolce speciale, la mince pie. Per preparare la mince pie ti servono un rotolo di pasta sfoglia, possibilmente preparata con burro e non con margarina. Poi, una pera, 1 mela, 2 fichi secchi, 20 grammi di cranberry essiccati, 20 grammi di zucchero integrale di canna, 1 cucchiaio di rum, la buccia di un'arancia biologica, cannella, una manciata di nocciole e anacardi. Sbuccia la pera e la mela e tagliale a piccoli pezzi. In una ciotola versa la frutta, le nocciole e gli anacardi pestati in modo grossolano, la buccia grattugiata dell'arancia, la punta di un cucchiaino di cannella, il rum, i cranberries, i fichi secchi tagliati a pezzi e lo zucchero. Lascia insaporire per un quarto d'ora. Stendi la pasta sfoglia e ricava dei dischi del diametro di un bicchiere. Fodera degli stampini da muffin con i dischi, disponi un po' di composto, livella e decora con altra pasta sfoglia, creando stelline o striscioline. Inforna a 200° per quindici minuti, servi con una tazza di tè!
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