Gli oli essenziali, quando vengono inalati o applicati sulla pelle, apportano importanti sostanze antiossidanti della famiglia dei terpeni che, una volta entrate in circolo, raggiungono il cervello dove possono attuare la loro azione benefica. Quello che è interessante, è che gli oli essenziali possono risultare di aiuto a tutte le età, sia per migliorare memoria e concentrazione in caso di studenti o persone che svolgono un’attività intellettuale, sia per limitare il decadimento cognitivo in persone più anziane. Non tutti gli oli essenziali sono ugualmente benefici, vediamo quindi quali essenze possono rappresentare un aiuto e in quali casi.
Oli essenziali per studenti e per chi svolge un’attività intellettuale
Alcuni oli essenziali hanno mostrato di migliorare le performance cognitive, memoria e concentrazione. L’olio essenziale di rosmarino si è rivelato uno dei migliori a supportare il lavoro del cervello. Infatti, come evidenziato da ricerche scientifiche, inalare olio essenziale di rosmarino diffuso nell’ambiente ha reso la mente più attiva e ricettiva e ha migliorato la memoria (Moss et al, Int J Neurosci, 2003). Anche l’olio essenziale di menta piperita si è rivelato utile a migliorare le performance cognitive e a ridurre il senso di affaticamento mentale in seguito a lavoro intellettuale (Kennedy et al, Nutrients, 2018).
Oli essenziali e Alzheimer
L’Alzheimer è una malattia degenerativa e l’attuale trattamento medico prevede di usare farmaci capaci di inibire enzimi implicati nello sviluppo di questa malattia, come l’acetilcolinesterasi, responsabile della degradazione del neurotrasmettitore acetilcolina. Diversi studi (Agatonovic-Kustrin et al, Neural Regen Res, 2019 - Ayaz et al, Front Aging Neurosci, 2017) hanno osservato che alcuni oli essenziali sono in grado di agire inibendo proprio gli enzimi colinesterasi, risultando utili quindi in caso di Alzheimer. Tuttavia, va in ogni caso sottolineato, che questi oli essenziali possono rappresentare un aiuto in più ma non rappresentano una cura. Per esempio, l’olio essenziale di timo, grazie ai suoi principi attivi quali timolo, carvacrolo e linaloolo, è in grado di inibire l’aceticolinesterasi come osservato in vitro, mentre l’olio essenziale di salvia spagnola, nome scientifico salvia lavandulifolia, ha mostrato di inibire questo enzima sia in vitro che in vivo. La salvia officinalis, che è l’olio essenziale di salvia che più comunemente si trova in commercio, grazie al suo contenuto in acido rosmarinico riesce a contrastare la tossicità degli aggregati beta amiloidi che caratterizzano la malattia di Alzheimer e che danneggiano i neuroni. Anche la lavanda è in grado di agire contro l’aceticolinesterasi.