Acque floreali, acque di bellezza! Un piccolo spruzzo ed ecco che veniamo avvolti dall’essenza di rosa, o di lavanda o perché no di arancio o melissa. La pelle diventa luminosa, i lineamenti si distendono e nelle narici rimane quel profumo inebriante che può essere dolce, ma anche fresco, agrumato o rilassante. Le acque floreali sono ottimi cosmetici, da nebulizzare sul viso dopo la normale pulizia e prima di applicare sieri, oli o creme. Ma vediamo di capire come vengono prodotte, le loro proprietà e come utilizzarle.
Acque floreali, come si producono
In genere, le acqua floreali industriali vengono ottenute contemporaneamente al processo di produzione dell’olio essenziale (Hamedi et al, J Evid Based Complementary Altern Med., 2017). Durante la distillazione in corrente di vapore o idrodistillazione l’acqua evapora insieme all’olio essenziale, questi vapori vengono condensati e liquefatti. Si formano così due fasi che vengono poi separate, l’olio essenziale viene imbottigliato e indirizzato all’industria cosmetica e farmaceutica mentre l’acqua floreale viene diluita in acqua, poi può venire imbottigliata e commercializzata. Il processo di produzione artigianale, invece, prevede di preparare veri e propri decotti in cui immergere le parti della pianta, poi si dovrà filtrare e imbottigliare il prodotto. L’acqua floreale può anche essere arricchita con oli essenziali e altre sostanze che agiscono da agenti idratanti, lenitivi e conservanti, perché, dal momento che si tratta di prodotti acquosi, è probabile che, in caso di assenza di conservanti, si possa osservare una qualche proliferazione batterica (Labadie et al, Food Res Int, 2015).
Acque floreali, proprietà
Le acqua floreali, a differenza degli oli essenziali, che sono molto concentrati, potenti e, a parte qualche eccezione, non possono essere usati puri, possono invece venire nebulizzate o applicate direttamente sulla pelle senza problemi (Hamedi et al, J Evid Based Complementary Altern Med., 2017). Le acque floreali contengono oli essenziali dispersi e sostanze solubili in acqua che conferiscono proprietà antinfiammatorie e antibatteriche (Politi et al, Molecules, 2020). Ogni acqua floreale è caratterizzata però da particolari proprietà in base alla pianta da cui viene ottenuta. Per esempio, l’acqua di rose calma e rilassa, è anti age e combatte il colorito spento, sfiamma la pelle e lenisce le scottature (Lee et al, Food Sci Nutr., 2018). L’acqua di lavanda è antimicrobica e antinfiammatoria (Kunicka-Styczy?ska et al, Lett Appl Microbiol, 2015), l’acqua di melissa è lenitiva, perfetta in caso di pelle arrossata e irritata, scioglie le tensioni e aiuta in caso di insonnia e stress (Ramanauskien? et al, Evid Based Complement Alternat Med, 2015), l’acqua di fiori di arancio è calmante e sedativa e rinfresca la pelle (Anhargapour et al, Iran J Reprod Med, 2011) mentre l’acqua di camomilla è lenitiva, cicatrizzante e risulta il cosmetico antinfiammatorio per eccellenza, adatto a tutti i tipi di pelle (Miraj et al, Electron Physician, 2016). Qui abbiamo riportato solo alcuni esempi, ma è possibile realizzare un’acqua floreale con ogni tipo di pianta e ciascuna ci donerà una proprietà diversa per la nostra bellezza.
Acque floreali, come si usano
Le acque floreali hanno diverse proprietà in base alla pianta da cui vengono prodotte. In generale, però, puoi spruzzare l’acqua floreale come tonico mattina e sera dopo la normale pulizia. L’acqua floreale aiuterà la pelle ad assorbire meglio il prodotto successivo, che può essere, per esempio, un olio siero o la crema. Ma le acqua floreali possono anche venire nebulizzate sul viso o sul corpo al bisogno durante la giornata, per rinfrescare, lenire un arrossamento, un’irritazione o un prurito.