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Alimenti brucia grassi Parte 11, continuiamo a parlare di pesce

Alimenti brucia grassi Parte 11, continuiamo a parlare di pesce

dicembre 09, 2018
Tonno, sgombro, aringa e branzino sono pesci che apportano omega 3 ma possono presentare delle contaminazioni da mercurio e diossina
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Il nostro corpo ottiene gli acidi grassi omega 3 e omega 6 attraverso l’alimentazione e siamo quindi noi, con le nostre scelte alimentari, a determinare l’apporto di queste preziose sostanze, entrambe necessarie ma con azioni differenti sulla salute. Infatti, gli omega 3 agiscono spegnendo l’infiammazione, contrastano l’adipogenesi e l’accumulo di grasso mentre gli omega 6 stimolano i processi infiammatori e la produzione di grasso. Furono per primi gli scienziati Gerard Ailhaud e Pierre Weill a comprendere che uno dei motivi dell’aumento crescente di obesità nel mondo Occidentale è da ricondursi ad uno squilibrio di omega 3 e omega 6, a favore di questi ultimi (Ailhaud et al, Obes Rev, Feb 2004 - Ailhaud et al, Prog Lipd Res, May 2006). Per garantirci più salute e anche… il giusto peso corporeo quindi una buona scelta potrebbe essere introdurre quantità maggiori di omega 3. Abbiamo visto che il pesce è una fonte di questi acidi grassi essenziali ma che va scelto con qualche accorgimento. Oggi continuiamo a parlare dei vari tipi di pesce cercando di capire le varietà migliori da portare in tavola. Tra i pesci che apportano omega 3 si annovera anche il tonno. Tuttavia, questo pesce registra la contaminazione più elevata per quanto riguarda sostanze quali diossina e metilmercurio, questo dipende dalla sua alimentazione e dallo stato di inquinamento dei nostri mari (Maqbool, Public Health Nutr, Nov 2011). In genere gli scienziati e gli esperti consigliano di consumare pesci piccoli, dove è minore l’accumulo di mercurio, in più il tonno in scatola viene considerato più sicuro, almeno dal punto di vista del contenuto di mercurio, rispetto al tonno fresco, specie se di grandi dimensioni. Infatti cambia la zona di pesca e il tonno in scatola proviene generalmente da mari meno inquinati. Tuttavia, uno studio ha osservato come il 55% dei campioni analizzati di tonno in scatola trovato sugli scaffali dei supermercati americani superi i valori di mercurio considerati accettabili (Gerstenberger et al, Environ Toxicol Chem, Feb 2010). Quindi il tonno è un pesce da consumare con molta attenzione e non frequentemente. Per quanto riguarda lo sgombro questo è considerato un pesce con un buon apporto di omega 3 e bassi livelli di inquinanti, ma esistono alcuni tipi, di grandi dimensioni o comunque pescati in zone particolari come Malesia o Messico, che presentano elevate quantità di mercurio (Ramírez-Islas et al, Environ Sci Pollut Res Int, May 2018 - Hajeb et al, Environ Monit Assess, Dec 2010), è importante quindi informarsi sulla zona di provenienza del pesce che acquistiamo. Un’altra fonte di omega 3 potrebbe essere l’aringa, tuttavia in questo caso il pericolo arriva dalla contaminazione da diossina e PCB, un potente inquinante. L’aringa risulta infatti uno dei pesci più contaminati anche se questi valori dipendono dalla zona di pesca. Infatti, è stato dimostrato che l’aringa proveniente dal mar Baltico risulta più contaminata rispetto all’aringa pescata in altre zone (EFSA Journal 2010; 8(3), 1385). Pertanto, controlla sempre la provenienza del pesce ma, in ogni caso, limita il consumo di aringa. Infine il branzino, un pesce molto conosciuto e consumato. Il branzino è fonte di omega 3, tuttavia il suo consumo va limitato in quanto presenta contaminazioni da mercurio, seppur di entità inferiore rispetto al tonno. Anche i livelli di PCB, pur rimanendo entro i limiti, possono risultare un problema se accumulati nel tempo. In generale il branzino da allevamento è più contaminato di quello selvaggio e il consiglio degli scienziati è di non superare le 8 porzioni mensili di questo pesce (Carubelli et al, Chemosphere, Aug 2007 - Report of the American Pregnancy association). Pertanto, per una sana alimentazione e per garantirsi un apporto di omega 3 limitando la dose di inquinanti nel nostro corpo è certamente preferibile favorire sardine, salmone selvaggio, sgombro e gamberetti, come visto nel post precedente, ma in ogni caso è importante variare il tipo di pesce da portare in tavola in quanto nessun pesce, anche il più piccolo, si può considerare completamente privo di sostanze tossiche che molto dipendono dalla zona di pesca.

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