La scelta degli alimenti che si portano in tavola non è indifferente per la nostra salute tanto è che alcuni cibi possono anche aiutarci a contrastare il sovrappeso e, soprattutto, il grasso che si localizza intorno al giro vita. Questo tipo di grasso è particolarmente dannoso rispetto al grasso sottocutaneo in quanto, in base a ricerche scientifiche, si comporta come un organo endocrino che secerne sostanze infiammatorie, che rinfocolano l’infiammazione cronica, e ormoni. Sul lungo periodo questa condizione potrebbe causare delle malattie, dal diabete a problemi cardiovascolari o anche tumori (Coelho et al, Arch Med Sci, 2013 - Deng et al, Annu Rev Pathol, 2016). Negli articoli precedenti abbiamo visto come alcune spezie, con meccanismi di azione differenti, siano in grado di accelerare il metabolismo e contrastare il grasso addominale. Oggi vediamo l’azione di altre due spezie, il peperoncino e la noce moscata.
Peperoncino
Il peperoncino contiene un principio attivo chiamato capsaicina a cui si attribuiscono proprietà dimagranti, capaci di contrastare il sovrappeso e di ridurre anche il grasso addominale. Questo effetto avviene attraverso diversi meccanismi che sono l’attivazione della termogenesi, che aumenta la produzione di calore a partire proprio dal tessuto adiposo, l’inibizione dell’adipogenesi, e quindi dell’accumulo di grasso, e infine il supporto alla funzionalità del tratto gastrointestinale e la regolazione della fame (Zheng et al, Biosci Rep, 2017 e Varghese et al, Int J Food Sci Nutr, 2017). Se a questa azione aggiungiamo il fatto che il peperoncino è anche anti infiammatorio (Narang et al, Pharmacogn Rev, 2017), allora è chiaro come un pizzico di questa spezia aggiunta ai piatti, oltre a dare gusto e piccantezza, possa anche aiutare la salute. Senza però esagerare per evitare di irritare le mucose interne.
Noce moscata
La noce moscata è una spezia molto profumata che può essere aggiunta a diverse preparazioni, dai dolci alla pasta. In base ad una ricerca scientifica avrebbe anche un ruolo nel contrastare l’obesità e nella prevenzione del diabete tipo due modulando un enzima (proteina chinasi AMP-dipendente) coinvolto nel metabolismo e nella regolazione dell’appetito (Nguyen et al, Bioorg Med Chem Lett, 2010). Tuttavia va usata con cautela, senza mai esagerare perché ad alte dosi può provocare nausea, vomito e convulsioni.