Circondarsi di piante mette di buon umore, risveglia il senso alla vita e la serenità. Ma le piante possono migliorare l’ambiente in cui viviamo non solo grazie alla loro presenza ornamentale ma anche perché possono rimuovere dall’aria diverse sostanze inquinanti. Non tutte le piante sono efficaci e non tutte agiscono allo stesso modo, ma esiste una lista stilata dagli scienziati della Nasa negli anni 80 che comprende ben 50 piante particolarmente benefiche contro gli agenti inquinanti. Lo studio, condotto dal dr Wolverton, è consultabile online con il titolo Interior Landscape Plants for indoor air pollution abatement. Tra le piante indicate da Wolverton quello che risalta agli occhi fin da subito è che le piante appartenenti alla specie delle Liliaceae sono quelle più attive a rimuovere le sostanze che possono risultare tossiche per l’uomo. A questa specie appartengono il clorofito, la dracaena, la sansevieria, chiamata anche lingua di suocera per la particolare forma allungata delle sue foglie, e, appunto, l’aloe vera.
Aloe, proprietà ed efficacia
L’aloe vera, nome scientifico Aloe barbadensis miller, è caratterizzata da foglie lunghe, con spine lungo i lati, di un bel verde intenso e che racchiudono al loro interno il potente gel dall’azione purificante e antinfiammatoria, molto utilizzato per cicatrizzare ferite, lenire scottature, problematiche della pelle come prurito, dermatite, acne o forfora ma anche per depurare il corpo dalle tossine, stimolare il lavoro del fegato e contribuire a tenere sotto controllo i valori di glicemia, trigliceridi e colesterolo (Hashemi et al, Biomed Res Int, May 2015 - Foster et al, Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects). Ebbene, l’aloe, in base agli studi di Wolverton, ha anche un’altra proprietà, è in grado infatti di rimuovere ben il 90% di formaldeide presente in una stanza. Questa azione è stata confermata anche da lavori successivi, (Teiri et al, Int J Prev Med, Aug 2018), che, anche se ne hanno ridimensionato l’efficacia, ne hanno comunque dimostrato l’azione benefica contro la formaldeide. Infatti, in base a queste ricerche, l’aloe vera è stata in grado di rimuovere il 53% della formaldeide presente in una stanza, non solo, è anche risultato che la capacità di rimuovere la formaldeide aumenta con esposizioni ripetute della pianta alla sostanza. È comunque probabile che la differenza nei risultati tra lo studio di Wolverton e queste analisi più recenti sia da attribuirsi al tipo di pianta, alla sua età e alla sua dimensione. Una pianta di aloe vera, infatti, raggiunge la maturazione ed esplica la sua massima azione curativa solo dopo 5 anni. In ogni caso, al di là di queste differenze negli studi, l’aloe è una pianta capace di rimuovere, almeno in parte, la formaldeide, che è una sostanza cancerogena per l’uomo ma che purtroppo può essere rilevata molto facilmente negli ambienti chiusi di case e uffici. Infatti, la formaldeide viene rilasciata da prodotti in legno pressato, isolanti, fumo di sigaretta, vernici, pitture, prodotti per la pulizia della casa, cosmetici come indurenti per unghie o solventi per lo smalto (Rovira et al, J Environ Sci Health A, Jan 2016).
Coltivazione
Infine, per quanto riguarda la coltivazione, l’aloe vera può essere mantenuta in vaso e tenuta all’aperto durante la bella stagione e portata al chiuso in inverno. L’accorgimento è mescolare al normale terriccio della sabbia, infatti l’aloe teme i ristagni che potrebbero far marcire le sue radici. Le annaffiature dovrebbero essere più frequenti in estate, in genere una volta a settimana e comunque solo quando il terriccio è secco, e meno frequenti nelle altre stagioni, 1-2 volte al mese. E quando l’aloe produce nuove piantine queste possono essere allontanate e piantate in un altro vaso, in modo da proseguire la coltivazione di piante di aloe!