L’amaro svedese è un preparato ottenuto per macerazione di diverse erbe officinali e dalle molteplici proprietà ed applicazioni. La sua formulazione si fa risalire a Paracelso, un medico, alchimista e astrologo svizzero vissuto nel sedicesimo secolo e che chiamò questo prodotto potente e, per quel tempo, davvero portentoso, Elixir Ad Longam Vitam, o elisir per una lunga vita. Al giorno d’oggi conosciamo questo rimedio naturale grazie alla nota erborista austriaca Maria Treben che, nella sua celebre opera La Salute della farmacia del Signore, propone la ricetta e i diversi usi dell’amaro svedese come riportati negli appunti di un medico svedese, Dr Samst, vissuto nel diciassettesimo secolo e che aveva ripreso l’opera di Paracelso. La particolarità dell’amaro svedese è che si presta a trattare diversi disturbi, ben 46 secondo gli appunti del Dr Samst. Vediamo i principali.
Proprietà e applicazioni
Utile a trattare ferite e croste, anche nel naso, vesciche, fistole, emorroidi, sfoghi cutanei, punture di insetto, pelle screpolata, calli o cicatrici. In questi casi puoi applicare più volte al giorno una garza imbevuta di amaro svedese direttamente sulla zona interessata. In caso di mal di denti, mal di gola o afte in bocca puoi aggiungere un cucchiaio di amaro svedese a un bicchiere di acqua e usare per fare sciacqui e gargarismi. L’amaro svedese è considerato anche utile in caso di digestione difficile, crampi allo stomaco, problemi intestinali, fermentazioni, flatulenza, coliche e stitichezza. In questi casi, sulla base delle raccomandazioni di Maria Treben, si può assumere un cucchiaio di amaro svedese diluito in una tisana o in un bicchiere di acqua. In caso di sinusite puoi applicare dei dischetti di cotone imbevuti di amaro svedese sulla fronte, nella zona sopra le sopracciglia, occhi e naso e in caso di vista affaticata e occhi arrossati i dischetti di cotone imbevuti di amaro svedese possono essere applicati sopra le palpebre chiuse. Maria Treben riporta anche casi di reumatismi e gotta che hanno trovato giovamento e beneficio grazie a un cucchiaino di amaro svedese aggiunto ad una tisana di ortica bevuta tre volte al giorno per tre settimane.
Preparazione
L’amaro svedese può essere reperito facilmente in farmacia ed erboristeria oppure puoi prepararlo da te. Se preferisci la preparazione casalinga, ecco la ricetta fornita da Maria Treben e che si fa risalire a Paracelso. Procurati 10 grammi di Aloe, in alternativa polvere di Assenzio, 5 grammi di Mirra, 0,2 grammi di Zafferano, 10 grammi di foglie di Cassia, 10 grammi di Canfora, 10 grammi di radice di Rabarbaro, 10 grammi di Curcuma, 10 grammi di Manna, 10 grammi di Teriaca Veneziana, 5 grammi di radice di Carlina, 10 grammi di radice di Angelica e infine un litro e mezzo di acquavite a 40°. Versa l’acquavite in una bottiglia con collo largo e metti a macerare tutte le erbe per 15 giorni al sole o vicino ad una fonte di calore, come una stufa o un termosifone. Scuoti la bottiglia ogni giorno, poi, l’ultimo giorno, dopo averla agitata, filtra il macerato in una bottiglia più piccola. Chiudi la bottiglia e riponila in frigorifero, ecco pronto l’amaro svedese. In questo modo il preparato si conserva anche per molti anni.