Tra tutti i fattori modificabili di rischio cardiovascolare, i valori di colesterolo totale e colesterolo cattivo giocano sicuramente un ruolo importante. Ancora di più se si considerano i dati dell'American Heart Association che ha stimato che, nel 2016, negli Stati Uniti, solo il 75% dei bambini e il 47% degli adulti ha valori di colesterolo totale entro i limiti raccomandati. In ogni caso questo è osservabile anche in molti paesi occidentali caratterizzati da stile di vita sedentario e alimentazione ricca di zuccheri e grassi. Ma come si può agire per ridurre i valori di colesterolo e così anche il rischio cardiovascolare?
Dieta e stile di vita contro il colesterolo alto
Certamente un aiuto viene da modifiche alla dieta, cercando di adottare un'alimentazione povera di grassi saturi e aderente il più possibile alla Dieta Mediterranea. Pertanto, una buona scelta, per la salute del cuore ma anche per quella dell'intero organismo, è assumere frutta, verdura, cereali integrali, frutta a guscio, pollame, latticini poveri di grassi e pesce, cercando di limitare la carne rossa, dolci e bevande zuccherate. Importante anche è garantirsi una moderata attività fisica quotidiana di almeno 20 minuti al giorno, smettere di fumare, evitando anche il fumo passivo, e cercare di perdere peso se in sovrappeso. Se mantenuti nel tempo, questi accorgimenti possono portare ad una riduzione del colesterolo cattivo LDL tra il 5% e il 15%. Questo fatto è degno di nota, dal momento che si considera che ogni riduzione dell'1% dei valori di colesterolo LDL è associata ad una riduzione dell'1% del rischio cardiovascolare (Cicero et al, Methodist Debakey Cardiovasc J., 2019). Qualora non si riesca a ridurre il colesterolo, in quanto per esempio il colesterolo endogeno, cioè il colesterolo prodotto dall'organismo, è eccessivo, può essere utile ricorrere a sostanze capaci di abbassare il colesterolo. Le sostanze più famose ipocolesterolemizzanti sono certamente le statine (Cicero et al, Methodist Debakey Cardiovasc J., 2019).
Statine naturali e non
Le statine sono sostanze assunte per ridurre in modo efficace il colesterolo. Tuttavia, le statine di sintesi sono spesso associate a problemi come le miopatie, malattie cioè che danneggiano i muscoli. Infatti, è da tenere in considerazione il fatto che le statine non agiscono solo riducendo il colesterolo ma anche altre sostanze come il coenzima Q 10, coinvolto nella stabilizzazione della membrana cellulare e dall'azione antiossidante, capace di proteggere il DNA dai danni dei radicali liberi. Una riduzione dei livelli di coenzima Q 10 può portare a miopatie (Traub et al, Natural Medicine Journal, 2014). Più tollerate, ma sempre efficaci, risultano le statine naturali, categoria a cui appartiene il riso rosso fermentato.
Le proprietà contro il colesterolo del riso rosso fermentato
Il riso rosso fermentato è ottenuto, come suggerisce il termine, facendo fermentare lieviti nel riso rosso. Il risultato è un prodotto che apporta acidi grassi, steroli, isoflavoni ma soprattutto monacoline, che sono sostanze capaci di abbassare i livelli di lipidi circolanti nel sangue (Cicero et al, Methodist Debakey Cardiovasc J., 2019). Una di queste monacoline isolate nel riso rosso fermentato è la monacolina K, preposta a inibire l'enzima che regola il processo di sintesi del colesterolo e risultata strutturalmente simile alla lovastatina, una statina utilizzata nel trattamento dell'ipercolesterolemia. Studi hanno osservato che l'assunzione di riso rosso fermentato ha un'azione, dopo almeno 2 mesi di trattamento, simile alle statine di sintesi come provastatina e lovastatina. In particolare, il riso rosso fermentato è in grado di ridurre il colesterolo cattivo LDL fino al 25%. Non solo, il riso rosso fermentato ha portato anche ad un modesto aumento del colesterolo buono HDL e una riduzione dei trigliceridi (Cicero et al, Methodist Debakey Cardiovasc J., 2019). In più, il riso rosso fermentato ha mostrato anche di migliorare la funzionalità dell'endotelio, che è il rivestimento dei vasi sanguigni e del cuore, riducendo la rigidità delle arterie (Cicero et al, Methodist Debakey Cardiovasc J., 2019). Oltre a questo, il riso rosso fermentato contrasta l'arteriosclerosi, è antitumorale, è epatoprotettivo, antiobesità, antidiabetico, antinfiammatorio e anti ipertensivo (Zhou et al, Front Pharmacol, 2019).
Riso rosso fermentato, rischi e avvertenze
Il riso rosso fermentato è considerato generalmente sicuro e ben tollerato, anche in pazienti che si erano mostrati intolleranti alle statine di sintesi (Cicero et al, Methodist Debakey Cardiovasc J., 2019). Presta però attenzione all'associazione di riso rosso fermentato e pompelmo, ciclosperina, che è un farmaco che inibisce il sistema immunitario, antifungini e antidepressivi, che possono alterare i valori di monacolina K e aumentare il rischio di miotossicità fino alla rabdomiolisi, che è una condizione in cui il muscolo scheletrico risulta danneggiato, oltre a causare sintomi gastrointestinali e problemi epatici (Cicero et al, Methodist Debakey Cardiovasc J., 2019 - Farkouh et al, Int J Gen Med, 2019). Mai eccedere con la somministrazione di riso rosso fermentato, per evitare un eccesso di monacolina K, e appoggiati sempre al tuo medico o farmacista che saprà consigliarti i prodotti migliori e ben equilibrati in quanto, a volte, alcune compagnie mettono in commercio prodotti contenenti elevate quantità di monacolina K che potrebbero causare effetti secondari simili alle statine di sintesi. Non solo, a volte prodotti di bassa qualità possono contenere tossine. Spesso il riso rosso fermentato è poi abbinato ad altre sostanze, che possono aumentarne l'azione anti colesterolo, come il coenzima Q 10, estratti di olivo e steroli (Zhou et al, Front Pharmacol, 2019). L'associazione con il coenzima Q 10 aiuta anche a evitare possibili riduzioni di questa sostanza e miopatie. Infine, non assumere riso rosso fermentato insieme ad altre statine.