Fiori da mangiare? Eh sì, alcuni tipi di fiori sono commestibili e possono essere aggiunti crudi alle ricette. Perfette in questo caso sono le insalate a cui i fiori conferiscono colore ma anche proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e neuroprotettive. Nel post precedente abbiamo parlato della rosa e del nasturzio, oggi parliamo invece delle proprietà della calendula e della viola del pensiero quando vengono aggiunte ai nostri piatti. È necessario però prima un avvertimento. Evita di raccogliere i fiori lungo le strade o nei prati in quanto non puoi sapere se la zona è inquinata o se sono stati usati pesticidi. In più, c’è sempre il rischio di confondere i fiori. Utilizza quindi solo i fiori commestibili che puoi acquistare già pronti per l’uso oppure i fiori che vengono dal tuo giardino, che conosci e di cui ti sei occupato personalmente. Infine, i fiori possono provocare reazioni allergiche nelle persone predisposte quindi il consiglio è sempre di iniziare in modo graduale, con piccolissime quantità che poi possono aumentare man mano, senza mai esagerare.
Calendula
La calendula officinalis è uno dei fiori con il più alto contenuto in tocoferolo, un antiossidante che contrasta i processi di invecchiamento (Pires et al, Food Chem 2017 ). Non solo, la calendula presenta anche uno dei più alti livelli di carotenoidi (Nowicka et al, Antioxidants, 2019). Secondo i ricercatori, questa caratteristica è da ricondursi al colore arancio intenso dei fiori di calendula. Infatti, il carotenoide presente in quantità maggiori nei fiori commestibili è la luteina che conferisce proprio i pigmenti gialli. Ma la luteina non dà solo colore, questa sostanza risulta anche benefica per la salute della vista proteggendo l’occhio da danni legati all’età (Buscemi et al, Nutrients, 2018). In più, i fiori di calendula spiccano anche per il loro alto contenuto in triterpenoidi, che sono sostanze dall’azione antinfiammatoria (Nowicka et al, Antioxidants, 2019). Infine, i fiori di calendula hanno mostrato anche un’azione neuroprotettiva. Infatti, la calendula contribuisce ad inibire due enzimi, AChE e BuChE, e i trattamenti per la malattia di Alzheimer mirano proprio ad inibire questi due enzimi per migliorare la comunicazione tra cellule nervose (Nowicka et al, Antioxidants, 2019).
Viola del pensiero
La viola del pensiero, nome scientifico viola tricolor, non abbellisce solo i giardini e le aiuole con i suoi colori sgargianti. La viola appartiene alla famiglia dei fiori commestibili e si caratterizza per interessanti proprietà antiossidanti. La viola, infatti, contiene fenoli, come l’acido gallico, e flavonoidi, come la rutina, la quercetina e antociani, oltre che magnesio, calcio, fosforo e potassio (Rop et al, Molecules, 2012 - Gonzalez Barrio et al, Food Chem, 2018). La viola apporta anche ferro, manganese e zinco. Non solo, alla viola si associano anche proprietà antitussive e di aiuto in caso di bronchiti, asma e raffreddore (Rimkiene et al, Medicina, 2003). Infine, sulla base di ricerche scientifiche, la viola è anche antitumorale, antinfiammatoria, diuretica, antimicrobica e ha anche una blanda azione sedativa (Sadeghnia et al, Biomed Res Int, 2014).