Einstein adorava il gelato. Peccato però che il suo gelato finisse inesorabilmente sulla maglietta o anche per terra. Infatti, come raccontò l’astronauta Charles Pete Conrad in un’intervista ad Oriana Fallaci riportata nel libro Se il sole muore, il grande scienziato amava mangiare il gelato, alla fragola, camminando o saltando. Il gelato è da sempre la gioia di bambini e adulti, ce lo concediamo per tirarci su di morale, per festeggiare, per rinfrescarci e a volte anche per sostituire il pranzo. Ma il gelato può essere considerato alla stregua di un piatto di pasta? Quali sono le sue proprietà? Vediamo di capire meglio!
Gelato, valori nutritivi
Si fa presto a dire gelato ma basta andare dal gelataio sotto casa o al supermercato per rendersi conto che la scelta spazia tra gelati artigianali o industriali, con poco zucchero, con pochi grassi, con sciroppo o senza, con frutta fresca o granella di cioccolato e chi più ne ha più ne metta. In linea generale, il gelato contiene carboidrati, intorno al 20%, ma questi possono anche superare di molto questo valore, proteine, circa 3%, grassi, tra il 10 e il 20%, zucchero, che è importante perché la crema ghiacci, puoi trovarlo in una quantità che si attesta intorno al 20%, meno se il gelato è a ridotto contenuto di zuccheri, colesterolo, ma anche calcio, sodio e potassio (FDA Database). Il gelato non apporta fibre. Le calorie per 100 grammi di prodotto variano tra 170 e 220 Kcal a seconda che il gelato contenga meno grassi e zucchero o, al contrario, sia più cremoso, caratteristica associata ad un contenuto maggiore di grassi e zuccheri (FDA Database). Da considerare quindi che i gelati venduti come light in realtà apportano un numero di calorie che non si differenzia molto dai gelati normali o anche più soffici. I gelati preparati con latte fresco sono rari e di qualità ma è ancora possibile trovarli, spesso adesso il latte fresco viene sostituito dal latte in polvere, possono comparire la panna ma anche oli vegetali e grassi idrogenati, presenti soprattutto nei gelati industriali. Vista la presenza di latte, sia fresco che in polvere, e della panna il gelato contiene lattosio, a meno che in etichetta non venga dichiarato il contrario, attenzione quindi in caso di intolleranza al lattosio. I gelati possono contenere anche frutta, cacao, frutta secca, coloranti, sciroppo di glucosio e altri additivi per conferire sapore ma anche per emulsionare e rendere stabile il composto.
Gelato bio e vegan, sono meglio?
L’idea che bio sia sempre sinonimo di sano va ridimensionata. Certo, in un gelato biologico gli aromi devono essere naturali e la farina di semi di carrube è l’ingrediente preferito per stabilizzare il gelato, però il gelato bio può contenere lattosio, proprio come un gelato normale ed è preparato sempre con zuccheri e grassi. E per quanto riguarda il gelato vegano? Anche in questo caso non è detto che si finisca meglio, infatti possono venire utilizzati grassi idrogenati, collegati ad un rischio aumentato di sviluppare malattie cardiache, diabete e obesità, occorre quindi sempre leggere l’etichetta (Dhaka et al, J Food Sci Technol., 2011).
Gelato, un peccato di gola che però porta buon umore
Il gelato si può mangiare, non è un alimento che va evitato assolutamente, ma dovrebbe essere considerato a tutti gli effetti un premio, una coccola, da inserire ogni tanto nella propria dieta. Infatti, come abbiamo visto, risulta povero di proteine e fibre e molto calorico e quindi difficilmente può sostituire un pasto. Non solo, quando mangiato in grandi quantità e in persone predisposte potrebbe peggiorare l’acne (Ismail et al, BMC Dermatol., 2012). Ma fa bene all’umore, questo sì. Infatti, come testimoniato da una ricerca scientifica (Casas et al, Clin Transl Oncol, 2012), mangiare il gelato contrasta l’ansia e la depressione. Questo è stato osservato in persone malate per cui il gelato è diventato una gratificazione, ma si applica a tutti noi!