La gerbera è una pianta ornamentale molto apprezzata grazie ai suoi fiori colorati, simili a margherite. Questa pianta prende il nome del naturalista tedesco Traugott Gerber e appartiene alla famiglia delle Asteraceae, proprio come la margherita, il tarassaco, il girasole e la camomilla. Quella delle gerbere è in realtà una famiglia molto grande, che comprende più di 70 specie. Tra queste la più nota è la gerbera jamesonii, di cui parliamo anche in questo post. Eh sì, perché questa specie di gerbera non è solo una pianta molto bella da ammirare, ma utile anche a migliorare il microclima nelle abitazioni.
Gerbera jamesonii, pianta anti inquinamento
La gerbera jamesonii è stata inclusa, infatti, nella lista di circa 50 piante studiate dalla NASA alla fine degli anni 80 in quanto capaci di rimuovere dall’ambiente sostanze tossiche e cancerogene. In particolare, come si può evincere consultando questa ricerca pubblicata online in lingua inglese dal titolo Interior Landscape plants for indoor air pollution abatement, questo tipo di gerbera è in grado di rimuovere dagli ambienti chiusi, come stanze di case o uffici, il 50% di formaldeide, quasi il 70% di benzene e il 35% di tricloroetilene nell’arco di 24 ore. Per capire l’importanza di questa azione, basta considerare che formaldeide e benzene sono classificate dallo IARC come sostanze cancerogene all’uomo e il tricloroetilene come probabile cancerogeno, in più, tutte e tre queste sostanze possono essere reperite con facilità negli ambienti chiusi. La formaldeide, infatti, si riversa negli ambienti chiusi in seguito a processi di combustione, pertanto, possibili fonti sono il fumo di sigaretta, candele o incenso, ma non vanno dimenticate anche cause esterne come gas di scarico delle macchine ed emissioni industriali. Infine, attenzione ai mobili nuovi prodotti con pannelli di compensato o truciolato, che, anzi, viene considerato una delle fonti principali di formaldeide negli ambienti chiusi, ma anche materiali isolanti, vernici, lacche e colle, detergenti e disinfettanti che possono rilasciare nelle stanze questa pericolosa sostanza (Kaden et al, World Health Oragnization, 2010). Per quanto riguarda il benzene, questo può riversarsi in casa da fonti esterne come garage vicini all’abitazione o traffico mentre fonti interne possono essere tappeti sintetici in nylon, pezzi di arredamento in PVC, materiali in fibra di vetro, colle e solventi (Harrison, World Health Oragnization, 2010). Il tricloroetilene è contenuto in solventi industriali e può contaminare il suolo e le acque, da qui entra in casa attraverso normali processi di evaporazione o in seguito all’utilizzo di acqua contaminata nelle docce, lavatrici e lavastoviglie (Bonvallot et al, World Health Oragnization, 2010).
Come si coltiva la gerbera jamesonii
La pianta si coltiva in vaso e può essere tenuta, in casa, in ambienti ben illuminati. Attenzione alle innaffiature, queste andrebbero fatte solo quando il terreno è asciutto in quanto se si esagera le radici possono marcire.