Il grasso non è tutto uguale. Occorre, infatti, prestare particolare attenzione al grasso viscerale più che a quello sottocutaneo. Il grasso viscerale circonda gli organi interni, come il fegato, e non è un tessuto inerte ma attivo, stimolando il rilascio di ormoni e sostanze proinfiammatorie. Rispetto ad altri tipi di grasso, quello viscerale aumenta il rischio di diabete tipo 2, il diabete tipico dell'età adulta, di malattie cardiovascolari, fegato grasso e infiammazione cronica. Purtroppo, il grasso viscerale è anche il grasso più resistente e più difficile da contrastare tanto che la sola dieta a basso contenuto calorico può far perdere peso ma non intervenire in modo significativo sugli accumuli di grasso addominale. Cosa fare in questi casi? Certamente sono buone scelte uno stile di vita attivo e una dieta sana e varia, limitando alimenti raffinati e lavorati (Konieczna et al, Clin Nutr, 2021). Ma tra gli alimenti da schierare in campo nella lotta al grasso viscerale ne esistono alcuni più potenti di altri. Oggi parliamo proprio di questi alimenti riferendoci, come sempre, ai risultati delle più recenti ricerche scientifiche.
Viva i mirtilli
I mirtilli neri non dovrebbero mai mancare nella dieta, soprattutto poi se lo scopo è di agire sul grasso addominale. I mirtilli neri, infatti, sono ricchi di antociani, che sono preziosi antiossidanti. Ebbene, studi hanno osservato che gli antociani influenzano l'azione di particolari proteine preposte alla distribuzione del grasso, alla regolazione del metabolismo dei lipidi e alla produzione di energia. Come risultato, l'introduzione di mirtilli, anche in presenza di obesità e di una dieta ad alto contenuto di grassi, ha mostrato di ridurre il grasso viscerale, i trigliceridi e la resistenza all'insulina (Seymour et al, Journal of Medicinal Food, 2011).
Gli antiossidanti salva vita
Oltre ai mirtilli, è importante includere nella propria alimentazione alimenti ricchi di antiossidanti, come carotenoidi, antociani e vitamina C. Queste sostanze si trovano in alimenti quali carote, pomodori, melanzane, barbabietola rossa, peperoni, broccoli, cavoli, ma anche mango, melone, frutti di bosco, uva scura, agrumi e kiwi. Infatti, una dieta ad alto contenuto in antiossidanti ha dimostrato di ridurre l'obesità addominale, anche in persone con sindrome metabolica. Degno di nota il fatto che, negli studi dedicati all'argomento, i volontari spesso non hanno presentato nessuna modifica per quanto riguarda l'indice di massa corporea e il peso corporeo, ma in tutti i casi una dieta ad alto contenuto in antiossidanti ha permesso di ridurre la circonferenza vita (Chung et al, Yonsei Med J, 2022). Oltre a questo, una dieta ricca di antiossidanti risulta anche utile a contrastare l'ipertensione, la rigidità delle arterie e lo stress ossidativo (Chung et al, Yonsei Med J, 2022).
Un posto speciale per l'avocado
L'avocado è una preziosa fonte di fibre, acidi grassi monoinsaturi e antiossidanti. Si ritiene che questa particolare composizione di sostanze benefiche sia di aiuto a contrastare il grasso viscerale. E in effetti, studi molto recenti hanno potuto dimostrare che mangiare un avocado al giorno per 3 mesi ha permesso di migliorare la distribuzione del grasso, riducendo l'accumulo di grasso viscerale (Khan et al, J Nutr, 2021).
Una tazza di tè verde contro il grasso viscerale
Ecco una bevanda dal potere antiobesità, il tè verde. Studi hanno dimostrato, infatti, che le catechine contenute nel tè verde, che sono potenti sostanze antiossidanti, contribuiscono a far diminuire il grasso viscerale, il girovita, la pressione sanguigna, il colesterolo cattivo LDL e i trigliceridi, anche in caso di persone adulte in sovrappeso o obese (Nagao et al, Obesity, 2012).
Proteine per diminuire il girovita
La dieta contro l'obesità e il grasso viscerale dovrebbe includere carboidrati integrali, che assicurano l'energia, ma anche proteine. Una dieta ricca di proteine, soprattutto se abbinata ad un moderato esercizio fisico, ha mostrato di migliorare la sensibilità all'insulina e di ridurre l'infiammazione dei tessuti adiposi viscerali (Medeiros et al, Nutrients, 2021). Non solo, una ricerca molto recente ha anche permesso di osservare che includere i legumi, preziosa fonte di proteine, nella dieta ha permesso di ridurre la circonferenza vita fino a 3 centimetri (Venn et al, Journal of the American College of Nutrition, 2010).
Il problema del fruttosio
Il fruttosio è uno zucchero dall'elevata palatabilità e con il fatto che è presente naturalmente nella frutta è stato inserito in un gran numero di alimenti lavorati. Il problema è che il fruttosio risulta dannoso per la salute e capace di agire direttamente sul grasso viscerale aumentando il livello di infiammazione e la produzione di adipociti, cellule cioè preposte all'accumulo di grasso. Non solo, una dieta ad alto contenuto di fruttosio aumenta la resistenza all'insulina aprendo la strada al diabete tipo 2. Questo effetto si è osservato maggiormente nelle donne che negli uomini. Quindi, una buona scelta nella lotta al grasso viscerale e all'infiammazione cronica stimolata da quest'ultimo è sicuramente leggere bene le etichette ed evitare, quando possibile, un eccesso di alimenti contenenti fruttosio (Kovacevic et al, Front Nutr, 2021). Questo discorso non si applica alla frutta che, pur contenendo fruttosio, apporta una sinergia di sostanze come vitamine, sali minerali, fibre e antiossidanti che agiscono a beneficio dell'intero organismo (Monteiro Alfredo et al, Nutrients, 2021).