Il termine incenso indica le oleoresine prodotte dalle piante del genere Boswellia. Queste oleoresine, una volta raccolte e cristallizzate, possono venire commercializzate sotto forma di grani o bastoncini da bruciare in casa o durante le cerimonie. Si ritiene, infatti, che bruciando l’incenso sia possibile non solo liberare un profumo molto gradevole ma anche purificare la casa. Ma è davvero così o si tratta di un’abitudine poco sana? Vediamo di capire meglio confrontandoci, come sempre, con quanto affermato dalle ricerche scientifiche.
Bruciare l’incenso, perchè
Nelle religioni buddiste e taoiste bruciare l’incenso è una pratica quotidiana. Tuttavia, questa abitudine si sta diffondendo po’ ovunque nel mondo, non solo nei luoghi di culto ma anche nelle case o in altri ambienti chiusi. Bruciare l’incenso ha lo scopo di scacciare i cattivi odori ma anche, si ritiene, purificare la casa, rilassare mente e corpo, ringraziare gli dei e scacciare i demoni.
Bruciare l’incenso fa male?
L’incenso che brucia è un processo di combustione a tutti gli effetti e, pertanto, rilascia negli ambienti fumo contenente particolato, in genere di dimensioni inferiori a 2,5 micrometri. Particelle così piccole sono pericolose dal momento che arrivano direttamente agli alveoli. I fumi dell’incenso rilasciano nell’aria anche gas come monossido di carbonio, che si lega all’emoglobina riducendo la capacità del sangue di portare ossigeno, anidride carbonica, biossido di azoto e biossido di zolfo, che causano malattie alle vie respiratorie, irritazioni ai polmoni e alterazioni al loro sistema immunitario. Non solo, bruciare l’incenso libera nell’aria anche composti come il benzene, toluene e xilene, che, sul lungo periodo, possono risultare cancerogeni. Infatti, sul lungo periodo, il fumo dell’incenso può causare tumori del tratto respiratorio e provocare danni al fegato, ai reni e al sistema nervoso centrale (Lin et al, Clin Mol Allergy, 2008 - Friborg et al, Cancer, 2008). Il problema quindi è proprio qui. Non è possibile definire un’azione benefica riconducibile a specifici composti di questa combustione dal momento che, quando inaliamo il fumo dell’incenso, inaliamo anche tutte queste sostanze che sono dannose alla salute. Bruciare l’incenso aumenta quindi l’inquinamento nelle case rendendole posti meno salubri e il problema riguarda tutta la casa. Infatti, come è stato dimostrato, i fumi dell’incenso arrivano anche in stanze lontane da dove si sta bruciando l’incenso, anche se disposte su un altro piano o con porte e finestre chiuse (Ji et al, Indoor Air, 2010). Da considerare anche che l’esposizione ai fumi dell’incenso causa un declino nella funzione dei polmoni negli adolescenti, aumentando anche il rischio di asma (Chen et al, Indoor Air, 2017). Ma sono state anche osservate modifiche al metabolismo con una diminuzione del colesterolo buono HDL e un aumento dei trigliceridi con possibili danni al sistema cardiovascolare (Alokail et al, Cell Biochemistry and function, 2011).
Bruciare incenso, conclusioni
Quello che emerge dagli studi scientifici quindi fa capire che bruciare incenso può risultare, soprattutto sul lungo periodo, un problema per la salute in quanto aumenterebbe l’inquinamento negli ambienti chiusi. Certamente arieggiare gli ambienti e garantire una buona ventilazione riduce questo rischio, se non riesci a rinunciare all’incenso. In alternativa, puoi profumare la casa usando, per esempio, gli oli essenziali, che apportano anche preziose proprietà in base alla pianta da cui sono ottenuti.