Il calore dei raggi solari che ti accarezza il viso, la sensazione di benessere e di calma, prendere il sole è rilassante e migliora l’umore, in più è anche un gesto salutare dal momento che in questo modo il corpo riesce a sintetizzare la vitamina D. Ma è anche importante non esporsi a rischi in quanto i raggi solari, anche se benefici, possono causare scottature, invecchiamento precoce della pelle e anche malattie gravi come i tumori cutanei. Importante è scegliere le ore della giornata in cui non è massima la concentrazione di raggi UV, quindi come consiglio generale è bene evitare le ore intorno a mezzogiorno fino alle 4 di pomeriggio. Ma anche i filtri solari sono indispensabili per proteggerci adeguatamente. Di filtri solari ce ne sono davvero molti in commercio e spesso è difficile districarsi tra INCI lunghi e scritti in caratteri minuscoli, nomi strani in latino o inglese e promesse pubblicitarie. Esistono però delle sostanze che è bene evitare in ogni caso, quali oxybenzone e Octyl-Methoxycinnamate, di cui abbiamo parlato nei post precedenti, e 4-Methylbenzylidene Camphor, che invece è l’argomento di oggi.
4-Methylbenzylidene Camphor
L’enzacamene o 4-MBC, che nell’INCI compare con il nome 4-Methylbenzylidene Camphor, è una sostanza derivata dalla canfora molto utilizzata in cosmetica per la sua capacità di proteggere la pelle dai raggi UV assorbendo la radiazione solare. Questa sostanza però si trova anche in lozioni anti age e altri prodotti e creme per il giorno. Tuttavia, diversi studi scientifici hanno messo in guardia sul suo utilizzo, in particolare, si ritiene che 4-Methylbenzylidene Camphor possa agire come interferente endocrino. Tutte le ricerche su questo filtro solare hanno evidenziato la sua capacità di stimolare gli ormoni estrogeni, invece, per quanto riguarda l’entità di questa effetto, non c’è un accordo. Infatti, c’è chi sostiene che l’azione di 4-MBC sia appena rilevabile e che per registrare un comportamento dannoso ci vogliano grandi quantità di sostanza che non si hanno nei prodotti di uso comune (Mueller et al, Toxicology letters, Apr 2003). In altre ricerche, invece, quantità di 4-MBC come si possono trovare nelle creme con filtri solari in commercio hanno dimostrato una profonda azione sugli estrogeni arrivando persino a influenzare la crescita dell’utero prima della pubertà in test di laboratorio (Schlumpf et al, Environmental Health Perspectives, 2001). Non solo, è stato anche osservato che 4-MBC agisca sulla tiroide causando sintomi di ipotiroidismo (Hamann et al, Endocrine Abstracts, 2006). Allo stato attuale questa sostanza non è stata approvata dalla Food and Drug Administration americana (FDA), l’ente che si occupa della regolamentazione di prodotti alimentari e farmaceutici negli Stati Uniti, ma è permessa, seppur con limitazioni, negli altri paesi. Pertanto, visti i dubbi su un suo effetto sugli ormoni del corpo e sulla tiroide è bene stare attenti a questa sostanza e, dove possibile, evitarla.