Con i mesi più freddi fa la sua comparsa anche l'influenza. Sbalzi di temperatura, assembramenti e qualche stravizio a tavola rendono il nostro corpo più debole e aumentano il rischio di contrarre un'infezione virale, con tosse, raffreddore, febbre e mal di gola. Oltre alle normali misure igieniche, come lavarsi le mani spesso ed evitare gli assembramenti, e fare riferimento al medico di fiducia, cosa possiamo fare noi per prevenire un'infezione virale o, in caso di infezione già presente, migliorarne il decorso? A nostra disposizione, per fortuna, abbiamo diversi rimedi per rendere il nostro corpo più forte e metterlo nelle migliori condizioni per combattere un'eventuale infezione virale, iniziando fin da ora, anche se stiamo bene.
Il ruolo della dieta contro l'influenza
Assicurarsi una dieta varia e bilanciata, capace di apportare vitamine, come A, D, E e C, ma anche sali minerali, come zinco, ferro e selenio, inulina e polifenoli è cruciale nella lotta all'influenza. Infatti, questi composti agiscono in modo duplice, da una parte inibendo direttamente il virus e dall'altra aumentando le difese del corpo (Thirumdas et al, Trends Food Sci Technol, 2021). I cibi che maggiormente contengono queste sostanze sono gli agrumi, ma anche le carote, olio di germe di grano, noci e altra frutta a guscio, semi oleosi, aglio, cipolla, cicoria, banane, carciofi, broccoli, cavoli, vegetali a foglia verde e funghi. Ottimi sono anche i cereali, come l'avena e l'orzo, che, grazie al loro contenuto in beta glucani, un tipo di fibra, aiutano il corpo a fortificarsi contro le infezioni virali. Infatti i beta glucani possono inibire direttamente le particelle virali e aumentare le difese (Thirumdas et al, Trends Food Sci Technol, 2021). Va sottolineato che la dieta dovrebbe essere sempre equilibrata, e non dovremmo mai eccedere in cibi troppo ricchi di grassi. Infatti, studi hanno osservato che una dieta troppo ricca di grassi peggiora il decorso in caso di infezione virale, aumentando l'infiammazione, soprattutto a livello polmonare e del cuore (Siegers et al, J Infect Dis, 2020).
Il tè verde aiuta a prevenire l'influenza
Una tazza di tè verde, circa 120 ml, contiene fino a 150 mg di catechine, che sono potenti sostanze antiossidanti. Le catechine sono anche antivirali, anche se il meccanismo di azione è ancora poco noto. Ebbene, nei consumatori regolari di tè verde, che bevono da 1 a 5 tazze al giorno, il rischio di un'infezione virale è risultata significativamente inferiore, indicando che il tè verde, all'interno di una dieta sana e varia, può contribuire a prevenire l'influenza (Rawangkan et al, Molecules, 2021).
Echinacea e influenza
Ai primi sintomi influenzali può essere di aiuto assumere un tè a base di echinacea, 4-5 tazze per 5 giorni. Questo ha permesso di risolvere più velocemente i sintomi (Lindenmuth et al, J Altern Complement Med, 2000). Per realizzare il tè di echinacea procurati le radici essiccate della pianta, le trovi in erboristeria o farmacia. In un pentolino versa un bicchiere di acqua fredda e un cucchiaio di echinacea. Porta il tutto ad ebollizione e lascia sobbollire per qualche minuto, poi togli dal fuoco e lascia riposare per cinque minuti, quindi filtra e bevi.
Zenzero fresco per contrastare i virus
Lo zenzero fresco, ma non essiccato, ha mostrato di inibire le infezioni virali, in particolare l'infezione causata dal virus respiratorio sinciziale. Lo zenzero è risultato in grado di bloccare l'adesione del virus alle vie aeree e di stimolare le naturali difese corporee (Chang et al, J Ethnopharmacol, 2013).
Miele per attenuare la tosse
In caso di tosse un aiuto viene dal miele. Infatti, l'assunzione di miele ha permesso di attenuare o risolvere del tutto la tosse, anche quella più insistente e notturna (Oduwole et al, Cochrane Database Syst Rev, 2018).
Acqua e sale per guarire prima
Lavaggi nasali e gargarismi con soluzioni saline, che si acquistano in farmacia, hanno permesso, in base a studi scientifici, di ridurre la durata della malattia in caso di infezione delle alte vie respiratorie, la trasmissibilità dell'infezione stessa all'interno del nucleo familiare e il ricorso ai farmaci (Ramalingam et al, Sci Rep, 2019).