Il gioiello dentro la teca brilla e manda bagliori dorati. Siamo a Creta, nel museo archeologico di Heraklion, e davanti a noi si trova il famoso pendaglio di Mallia. Un gioiello in oro che raffigura due api che stanno depositando una goccia di miele in un favo. Ma questo non è un monile qualsiasi, era il gioiello indossato dal sovrano di Creta e rappresentava il suo potere e la sua maestosità. Il miele è, infatti, da sempre associato alle divinità, di miele venne nutrito Zeus neonato e il miele è anche considerato non solo un alimento squisito ma una vera e propria fonte di proprietà per la salute. Diversi studi scientifici negli ultimi anni si sono dedicati a studiare l'azione del miele, dimostrando quello che i saperi antichi avevano già compreso. Ma vediamo di capire meglio.
Miele, proprietà
Il miele è composto per il 95-97% da carboidrati, contiene una bassa quantità di vitamine, tra cui la vitamina C e gruppo B, e sali minerali, quali fosforo, calcio, potassio, zinco, selenio, manganese e magnesio (Ahmed et al, Oxid Med Cell Longev, 2018). Il miele si caratterizza anche per la presenza di flavonoidi e polifenoli. In particolare, tutti i tipi di miele contengono quercetina, kaempferolo, acido ellagico e luteolina, mentre naringenina ed esperidina, che sono altre sostanze dall'azione antiossidante, si trovano solo in alcuni tipi di miele, come il miele di ciliegio. Inoltre, nel miele troviamo enzimi e tutti e 9 gli amino acidi essenziali, cioè amino acidi che il corpo non può produrre da solo ma deve ottenere dalle fonti alimentari. Grazie a queste caratteristiche, il miele mostra proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, antibatteriche, antidiabetiche e protettive per il sistema respiratorio, cardiovascolare, gastrointestinale e nervoso (Samarghandian et al, Pharmacognosy Res, 2017).
Miele anti age
Il miele, come accennato, ha proprietà anti age, contrastando i radicali liberi. In generale, il miele che si presenta più scuro ha un maggior contenuto in sostanze antiossidanti (Samarghandian et al, Pharmacognosy Res, 2017).
Azione antimicrobica del miele
Il miele agisce da antimicrobico. È stato osservato che il miele è in grado di contrastare batteri e funghi e che il miele con l'azione antibatterica più rilevante è il miele di manuka (Samarghandian et al, Pharmacognosy Res, 2017).
Miele, infiammazioni e sistema immunitario
Il miele riduce il grado di infiammazione cronica grazie ai fenoli in esso contenuti. L'infiammazione cronica sul lungo periodo può indebolire il sistema immunitario, pertanto il miele agisce rinforzando le nostre naturali difese. Questo effetto avviene anche grazie al fatto che il miele non riduce solo l'infiammazione ma stimola la produzione dei linfociti T e B, che sono cellule del sistema immunitario che giocano un ruolo chiave nella lotta alle infezioni virali e batteriche (Samarghandian et al, Pharmacognosy Res, 2017).
Miele e affezioni del tratto respiratorio
Il miele riduce il livello di infiammazione, è antibatterico e antivirale. Queste proprietà sono quindi risultate utili a prevenire episodi di asma ma anche a calmare tosse e mal di gola, anche nei bambini (Samarghandian et al, Pharmacognosy Res, 2017 - Abuelgasim et al, BMJ Evid Based Med, 2021).
Miele e problemi gastrointestinali
Il miele agisce anche proteggendo lo stomaco. Infatti, può contribuire a inibire l'azione del batterio Helicobacter pylori, una delle cause di gastriti e ulcere (Samarghandian et al, Pharmacognosy Res, 2017). Non solo, data l'azione cicatrizzante del miele questo può aiutare nel processo di guarigione delle ulcere gastriche (Ahmed et al, Oxid Med Cell Longev, 2018).
Miele, umore e cervello
Il miele agisce anche sull'umore. Diversi studi dimostrano che il miele è ansiolitico e antidepressivo. Non solo, sembra che il miele sia anche neuroprotettivo, contrastando l'azione dei radicali liberi, che a loro volta possono causare neurotossicità, invecchiamento e accumulo di proteine beta amiloidi, tutti fattori che potrebbero aprire la strada a neurodegenerazioni (Samarghandian et al, Pharmacognosy Res, 2017).
Miele e sindrome metabolica
La sindrome metabolica è una condizione in cui si osservano tre o più dei seguenti fattori, e cioè ipertensione, ipercolesterolemia, colesterolo buono basso, grasso viscerale e iperglicemia. Sul lungo periodo la sindrome metabolica aumenta il rischio di sviluppare diabete e malattie cardiovascolari. È stato osservato che, grazie alla sua azione antinfiammatoria e antiossidante, il miele può aiutare a prevenire, o persino invertire se già presente, la sindrome metabolica, a patto però che venga inserito in un'alimentazione sana ed equilibrata e uno stile di vita attivo (Hashim et al, Molecules, 2021). Per esempio, il miele di acacia è stato in grado di ridurre l'aumento di peso e l'indice di massa corporea in caso di obesità. Il miele in generale contribuisce a ridurre il girovita ma anche i lipidi circolanti nel sangue (Hashim et al, Molecules, 2021). Non solo, la quercetina del miele sembra anche capace di ridurre la pressione sanguigna e di migliorare la funzione dell'endotelio, che è il rivestimento dei vasi sanguigni e del cuore (Hashim et al, Molecules, 2021).
Miele e diabete
Il miele, come abbiamo visto, svolge diverse azioni benefiche. Tra queste, viene annoverato anche un effetto antidiabetico. Infatti, il miele è in grado di ridurre le complicazioni generate da iperglicemia e diabete tipo 2 (Bobis et al, Oxid Med Cell Longev., 2018). Non solo, il miele ha anche un alto contenuto in fruttosio e questo gli conferisce un basso indice glicemico rispetto allo zucchero bianco (Sadeghi et al, Int J Prev Med, 2019). Tuttavia, occorrono ancora studi a lungo termine per valutare dosi, proprietà e avvertenze in caso di diabete tipo 2 già diagnosticato. Quindi, se devi tenere sotto controllo la glicemia chiedi sempre consiglio al tuo medico di fiducia e in ogni caso non esagerare inserendo il miele in un'alimentazione sana ed equilibrata.