Inizia la bella stagione e torna la voglia di scoprirsi e di esporsi al sole, che sia al mare, in montagna, nei parchi cittadini o sul balcone di casa. Ma attenzione, scottature, eritemi e infiammazioni sono sempre in agguato! Oggi parliamo proprio del sole, dei suoi benefici, dei possibili danni che può arrecare alla nostra pelle e di cosa possiamo fare noi per difenderci, analizzando in particolare l'azione di una pianta, Polypodium leucotomos, che si sta candidando a diventare una preziosa alleata contro il fotoinvecchiamento e i danni dei raggi UV.
Il sole, l'amico a cui prestare attenzione
Il sole è la vita e, quando ci esponiamo ai suoi raggi, sempre con i dovuti accorgimenti, possiamo ottenere importanti benefici. Primo tra tutti è che i raggi solari stimolano la produzione di vitamina D nel nostro corpo, una vitamina che protegge le ossa, il cuore e il sistema immunitario. Poi, il sole aiuta a ridurre il rischio di ipertensione, migliora l'umore e ricarica di energia (Mead et al, Environ Health Perspect., 2008). Ma, come accennato all'inizio del paragrafo, occorre avere rispetto del sole. Infatti, il sole emette un vasto spettro di onde elettromagnetiche, tra cui la luce ultravioletta o UV. Ebbene, proprio la luce UV ha mostrato un'azione aggressiva sulla pelle. I raggi UV penetrano nella pelle, anche in profondità negli strati cutanei, dove stimolano la produzione di radicali liberi. I radicali liberi, a loro volta, possono danneggiare il DNA. Non solo, i raggi UV possono indurre infiammazione e alterazioni della pelle che portano a una riduzione della produzione di collagene. Da qui si può capire che un'esposizione al sole senza precauzioni può causare danni alla pelle, con fotoinvecchiamento, comparsa precoce di rughe, macchie scure, pelle secca e disidratata, eritemi ma anche, in persone predisposte e sul lungo periodo, degenerazioni cellulari (Calzari et al, J Clin Med, 2023). Noi, però, abbiamo a nostra disposizione diversi strumenti per proteggere la pelle dai danni dei raggi UV. Per prima cosa è importante evitare l'esposizione prolungata nelle ore centrali della giornata. Poi, è importante ricorrere a creme solari, ma anche a cappelli, vestiti e occhiali che offrono una protezione fisica. Oltre a questo, l'assunzione di alimenti e integratori ricchi di antiossidanti è di aiuto a rinforzare la pelle. Tra gli integratori esiste una felce, chiamata Polypodium leucotomos, che sta attirando l'attenzione degli scienziati per le sue proprietà protettive per la pelle. Ma vediamo di capire meglio cosa affermano le ricerche scientifiche svolte su questo argomento.
Polypodium leucotomos, un prezioso alleato della pelle
Polypodium leucotomos è una felce originaria dell'America Centrale e meridionale. Dalle foglie di questa pianta si ottiene un estratto che ha mostrato importanti proprietà fotoprotettive (Calzari et al, J Clin Med, 2023). L'azione benefica di questa felce si deve al suo contenuto in composti fenolici, che contrastano i danni dei radicali liberi e le infiammazioni, inibiscono le mutazioni del DNA, ristabiliscono le difese della pelle contro le degenerazioni cellulari e stimolano la produzione del collagene (Calzari et al, J Clin Med, 2023). Studi hanno evidenziato che l'assunzione orale di estratti di Polypodium leucotomos per tre mesi ha ridotto il melasma, che è una condizione caratterizzata da zone con accumuli di pigmento scuro, o melanina. Poi, l'assunzione del rimedio per sei mesi, unita a terapia fotodinamica, che è un trattamento dermatologico volto ad eliminare le cellule epidermiche patologiche, ha ridotto dell'88% le cheratosi attiniche nei volontari sottoposti a trattamento, con un'azione significativamente maggiore di quella ottenuta con la sola terapia fotodinamica, che era intorno al 70% (Miola et al, An Bras Dermatol, 2023). L'assunzione orale del rimedio prima dell'esposizione solare ha ridotto il rischio di sviluppare eritema e scottature (Segars et al, J Clin Aesthet Dermatol, 2021). Anche l'applicazione di creme contenenti lo 0,1% di Polypodium ha mostrato di agire riducendo il rischio di sviluppare eritema solare, oltre che danni cutanei e fotoinvecchiamento (Parrado et al, Int J Mol, Sci, 2016).
Polypodium leucotomos anche contro i danni dell'inquinamento
L'inquinamento dell'aria si deposita sulla pelle, dove viene accumulato per poi penetrare nella pelle attraverso i follicoli piliferi e stimolare la produzione di radicali liberi e le infiammazioni. A causa di questa interazione, l'inquinamento è associato ad un peggioramento o all'insorgenza di problematiche che possono colpire la pelle, come macchie scure, rughe, acne, dermatite e psoriasi. Ebbene, il rimedio dato da Polypodium leucotomos agisce con azione antiossidante e antinfiammatoria anche contro i danni che l'inquinamento può causare sulla pelle (Gallego Rentero et al, Antioxidants, 2022).
Polypodium leucotomos, come si assume
Estratti di Polypodium leucotomos possono essere assunti oralmente come integratori o applicati esternamente come principio attivo di creme e lozioni. Per quanto riguarda l'assunzione orale, le raccomandazioni sono di una capsula da 240 mg da assumersi da una fino a due volte al giorno, mattina e/o sera. In caso di esposizione prolungata al sole viene consigliato di assumere una capsula di estratto da 240 mg un'ora prima e 3 ore dopo l'esposizione (Calzari et al, J Clin Med, 2023). Polypodium può anche trovarsi in spray, gel e creme da applicare sulla pelle per via topica, mostrandosi efficace contro le infiammazioni e i danni dei radicali liberi indotti dai raggi solari. Va sottolineato che un'ottima sinergia è stata rilevata quando gli estratti di Polypodium leucotomos vengono inseriti nelle formulazioni delle creme solari. Infatti, il Polypodium aumenta la capacità filtrante della crema, riducendo i raggi UV che raggiungono la pelle, oltre che aumentare la naturale capacità di difesa della pelle e contrastare infiammazioni e radicali liberi (Aguilera et al, Front Med, 2021).
Polypodium leucotomos, avvertenze
Polypodium leucotomos, assunto fino a due volte al giorno nella dose di 240 ml per capsula, viene considerato generalmente sicuro e senza particolari effetti collaterali, anche nei bambini (Nestor et al, J Clin Aesthet Dermatol, 2015). Tuttavia, mancano, allo stato attuale, studi sulla sua efficacia e sicurezza in gravidanza e allattamento, pertanto il consiglio è di evitare l'utilizzo del rimedio in queste fasi (Calzari et al, J Clin Med, 2023). Attenzione anche se si stanno prendendo dei farmaci. Polypodium leucotomos può interferire con il metabolismo dei farmaci, aumentandone la presenza nel sangue, ma solo se l'assunzione del rimedio è prolungata. Infatti, l'assunzione a breve termine, per un giorno, non ha mostrato interferenze (Shinya et al, Int J Dermatol, 2022). In ogni caso chiedi sempre consiglio al tuo medico di fiducia.