Vuole la leggenda che i popoli della Polinesia superarono i periodi di carestia grazie a una pianta dai frutti straordinari, il noni, o morinda citrifolia. Non sappiamo se questo corrisponda a verità anche perchè, va detto, il sapore del noni maturo non è molto piacevole e può far pensare a un certo grado di rancidità, ma certamente i popoli della Polinesia ben sapevano che la loro salute ne avrebbe giovato. E la fama del noni, nei secoli, ha resistito arrivando ai giorni nostri. Oggi infatti è facile trovare il succo di noni, puro o mescolato ad altri succhi per migliorarne il sapore, in farmacia o nelle erboristerie. Come spesso succede, però, vengono attribuiti al succo di noni poteri quasi magici, indicandolo come capace di risolvere ogni malanno. La scienza sta facendo chiarezza sulle proprietà salutari del succo di noni che, come vedremo, effettivamente sono considerevoli ma solo se il noni è inserito in una dieta sana e varia. Vediamo di capire meglio.
Noni, proprietà
Per prima cosa il succo di noni polinesiano contiene vitamine A e C, magnesio, potassio, selenio e zinco, è poi una preziosa fonte di antiossidanti (Gupta et al, Asian Pac J Cancer Prev, 2013). Sono state condotte ricerche (West et al, Foods, 2018), infatti, che hanno testato gli effetti del succo di noni in caso di fumatori, persone quindi esposte a un grande stress ossidativo. È emerso che l’assunzione di 30 ml di succo di noni al giorno per un mese ha saputo ridurre in modo significativo, fino al 30%, e ben più di altri succhi contenenti antiossidanti come il succo d’uva e di mirtillo, i radicali liberi circolanti (ovviamente però questo non deve essere una scusa per non smettere di fumare…). Grazie a queste proprietà antiossidanti, il succo di noni risulta antitumorale e neuroprotettivo, aiutando a contrastare il decadimento cognitivo. Non solo, sempre dopo un mese di assunzione di succo di noni, si è osservata una diminuzione del colesterolo LDL e dei trigliceridi, con un’azione maggiore in caso di valori di colesterolo totale di partenza già elevati e un effetto sempre più ridotto man mano che i valori rientravano nella norma, mentre il colesterolo HDL, o buono, ha registrato un aumento fino al 15%. Contemporaneamente si è osservata una riduzione degli indicatori dell’infiammazione cronica (West et al, Foods, 2018). Ed è proprio grazie all’azione antinfiammatoria di questa bevanda che è stato possibile osservare, dopo 4 mesi di assunzione giornaliera di 15 ml di succo di noni, una netta riduzione dei dolori articolari e del torcicollo, che sono persino arrivati a scomparire nel 60% dei casi. Non solo, l’azione antinfiammatoria del succo di noni si indirizza anche sul tratto intestinale, contrastando le malattie infiammatorie intestinali (de Susa et al, Mediators Inflamm, 2017). Tra le sue numerose proprietà, il succo di noni vanta anche un’interessante azione antidiabetica. Infatti, 2 ml per kg di peso corporeo di succo di noni consumati ogni giorno per due mesi hanno portato una riduzione della glicemia a digiuno in caso di diabete tipo 2 (Algenstaedt et al, Evid Based Complement Alternat Med, 2018). Il succo di noni risulta anche capace di supportare il sistema immunitario. Infatti, l’assunzione giornaliera di 330 ml di succo di noni per due mesi su persone sane ha mostrato di aumentare le cellule NK, che sono cellule del sistema immunitario che svolgono un ruolo essenziale, tra l’altro, nella lotta agli attacchi dei virus. Anche la concentrazione nel sangue di interleuchina 2 è aumentata, questa è una proteina capace di inibire la crescita tumorale e di supportare il sistema immunitario stimolando la crescita e la maturazione di alcuni tipi di globuli bianchi preposti alla lotta contro virus e batteri (Ma et al, Chin. Med. Res. Clin., 2008). Il noni aiuta a tenere sotto controllo il peso corporeo e, se usato per fare sciacqui mescolato ad acqua in parti uguali, ha ridotto il sanguinamento gengivale, si ritiene grazie alla sua azione antinfiammatoria (West et al, Foods, 2018). Infine, gli abitanti della Polinesia usavano, e usano tutt’ora, il noni come rimedio alla stanchezza. Ebbene, una ricerca scientifica è riuscita a dimostrare anche questo effetto benefico dal momento che l’assunzione di noni ha aumentato l’energia, la resistenza ma anche la flessibilità del corpo e la performance fisica (Ma et al, Phytother Res, 2007).
Noni, come si assume
Puoi assumere il noni sotto forma di succo, meglio se lontano dai pasti. Per quanto riguarda la dose da assumere, il consiglio è di seguire le indicazioni riportate dal produttore in quanto il succo può presentare diversi gradi di purezza.
Noni, sicurezza, limitazioni e controindicazioni
Gli studi sono stati eseguiti generalmente sul noni proveniente dalla Polinesia francese, in particolare da Tahiti. Questo chiaramente può essere un limite, in quanto, come accennato anche nelle ricerche, il succo di noni può presentare proprietà diverse in base all’area geografica (West et al, Foods, 2018). Per quanto riguarda la sicurezza, il succo di noni è considerato sicuro. Infatti, ricerche su volontari hanno potuto appurare che bere fino a 750 ml di succo al giorno, una quantità che comunque difficilmente si inserisce in una dieta sana ed equilibrata, non ha dato effetti collaterali (West et al, Pac Health Dialog, 2009). Tuttavia, alcuni studi riportano di alcuni rari casi in cui il succo di noni avrebbe creato un’epatotossicità lieve e temporanea, anche se il collegamento non è mai stato dimostrato in modo chiaro. In ogni caso, vale il consiglio generale di non esagerare mai con la quantità e, se è la prima volta che assumi il noni, inizia lentamente per verificare eventuali reazioni (Livertox, National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases, 2012). Nei primi giorni di assunzione possono comunque essere osservati alcuni disturbi di stomaco. Chiedi consiglio al tuo medico se stai assumendo farmaci, per evitare possibili interazioni. Per esempio, è stata osservata una possibile interazione tra succo di noni e farmaci anti epilettici (Kang et al, Acta Neurol Taiwan, 2015).