Questo è il momento di prendersi cura dell’orto! Prendersi cura delle piante, vederle crescere, fiorire e poi raccogliere i frutti è curativo, mette di buon umore, scaccia i cattivi pensieri e potenzia la mente lasciandola libera di attingere ai suoi talenti e alle sue risorse. Perché sono proprio queste risorse che ci aiutano a superare ogni trauma, preoccupazione o ostacolo. Curando un orto curiamo un po’ anche noi stessi! Oggi parliamo di uva spina, ribes rosso e coriandolo.
Uva spina
L’uva spina, nome scientifico Ribes uva crispa, è una pianta le cui bacche, in base al tipo di pianta di colore rosso o bianco, vengono considerate frutti di bosco. L’arbusto è forte e rustico, i fiori fanno la loro comparsa tra marzo e aprile mentre tra luglio e agosto maturano i frutti. La pianta ha poche esigenze, sta bene all’ombra e resiste alle basse temperature. L’uva spina va irrigata regolarmente e, per quanto riguarda la potatura, da eseguire preferibilmente a inizio primavera, andrebbero lasciati solo i rami più forti capaci di fare frutti mentre andrebbero allontanati i rami più deboli, i polloni e i rami più vecchi che hanno più di quattro anni. Puoi consumare i frutti di uva spina al naturale o aggiungerli alle macedonie, sono ricchi di antiossidanti e vitamina C, ma anche vitamine del gruppo B, calcio, ferro, magnesio, potassio, zinco e rame (Anastasiadi et al, Postharvest Biol Technol., 2016 - FDA database).
Ribes rosso
Il ribes rosso, nome scientifico ribes rubrum, è un arbusto perenne che si fa apprezzare per le sue bacche, di un bel rosso rubino e dalle proprietà rinfrescanti e leggermente lassative. Non solo, il ribes contiene vitamina C, è antiossidante, aiuta la digestione, risulta depurativo e aiuta a contrastare le infiammazioni, soprattutto quelle che interessano il tratto urinario (Messèguè, il mio erbario - Djordjevic et al, Plant Foods Hum Nutr, 2010). Questa piantina può essere aggiunta senza problemi all’orto di casa, non necessita di particolari cure e si trova bene in zone a mezz’ombra. Tuttavia, teme la siccità e il terreno secco, quindi va irrigata in modo regolare. Per quanto riguarda la potatura, occorre eliminare i rami più vecchi in quanto, dopo 5 anni di età, i rami smettono di produrre frutti. I tagli vanno fatti dopo la raccolta dei frutti.
Coriandolo
Il coriandolo, nome scientifico coriandrum sativum, chiamato anche cilantro, è una piantina aromatica davvero molto interessante da piantare nell’orto o da coltivare in vaso sul balcone. In cucina si utilizzano sia le foglie fresche che i semi essiccati, ottenuti recidendo le infiorescenze a ombrello imbrunite, verso luglio, e lasciate seccare legate in mazzi a testa in giù in luoghi ventilati, asciutti e bui. Le infiorescenze vengono poi battute per raccogliere i semi che possono venire conservati in barattoli di vetro. Il coriandolo è una delle spezie del famoso curry. I semi del coriandolo apportano importanti acidi grassi quali acido linoleico, oleico e palmitico, risultano antiossidanti, digestivi, antinfiammatori, antitumorali e antidiabetici. Anche le foglie sono antiossidanti, persino più dei semi, aiutano la digestione e sono usate in cucina al posto del prezzemolo per aromatizzare i piatti anche se, va detto, non sempre risultano gradite a causa del sapore molto forte (Faydalari et al, Spatula, 2011). Puoi coltivare il coriandolo in una zona soleggiata, le irrigazioni dovrebbero essere frequenti e regolari ma senza mai esagerare nella quantità.